La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19
La percezione del tempo che scorre è soggettiva, si sa.
Per alcuni il tempo sembra si sia fermato, per altri sta volando via insieme a progetti ed opportunità.
In Italia la gravità della situazione sembra ridimensionarsi, i trend del contagio sono incoraggianti.
Per la prima volta, giovedì 23 aprile, si è registrato un maggior numero di nuovi guariti che di nuovi contagiati nell’arco di una giornata.
Tuttavia, le cifre rimangono elevate, soprattutto quelle legate al numero di decessi giornalieri, che continuano a non diminuire.
Nel frattempo l’intero Paese rimane con il fiato sospeso in attesa della dichiarazione del Presidente del Consiglio che detterà le linee guida per la tanto attesa “Fase 2” ormai molto vicina ma che sembra non arrivare mai.
Sara Nardi
“La vita non ha prezzo, ma l’economia ed il lavoro hanno bisogno di tornare alla normalità”. È questa la frase più emblematica del discorso del Presidente del Brasile Jair Bolsonaro che il giorno 16 aprile ha presentato Nelson Teich come nuovo Ministro della Salute. Il Ministro precedente, Luiz Herique Mandetta – che appoggiava pubblicamente le misure di isolamento e distanziamento sociale indette dall’amministrazione locale – si è dimesso a causa delle aspre divergenze soprattutto sul modo di affrontare la pandemia. Bolsonaro lo definisce un “divorzio consensuale”. Il nuovo Ministro della Salute Nelson Teich è un medico oncologo e un politico. Ha conseguito un master in Economia della Salute e un master in Amministrazione delle Imprese ed un corso di “Gestione per proprietari e presidenti di imprese” alla Business School di Harvard, negli Stati Uniti. In precedenza, Teich ha lamentato la polarizzazione della risposta alla pandemia che, a suo parere, obbliga i leader politici ad indovinare quello che succederà e a adottare posizioni radicali, pregiudicando la capacità di affrontare la situazione. Modelli e misure estreme generano più problemi che soluzioni: vi è la necessità di un approccio diverso, che parta dall’economia ed eviti morte e sofferenza. Successivamente il Ministro si è dichiarato a favore delle ampie misure di isolamento sociale che Bolsonaro critica. Nel suo discorso del 16 aprile ha inoltre affermato che “non ci sarà una definizione brusca, eccessivamente rigida, per quanto riguarda l’isolamento sociale”. Il Brasile (che fino ad ora conta 25.262 casi di malattia, con un tasso di mortalità del 6,1%) il 15 aprile ha registrato il record giornaliero di morti per il Covid-19: 204, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute. Il Ministro ha affermato che, in questo momento di eccezionale confusione sociale, è fondamentale far luce sui fatti per garantire la maggior chiarezza sulla vicenda e per capire quale sia la miglior forma di isolamento e distanziamento. Il Governo si impegnerà quindi nel dare il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile, nel diffondere notizie concrete. Inoltre, il Ministro ha sottolineato il completo allineamento con il Presidente e con tutto il gruppo del Ministero. Ha ribadito che salute ed economia sono profondamente complementari e pertanto non possono essere messe a confronto. È come paragonare bene e male, persone verso denaro. È impossibile. Ha fatto sapere che il conseguimento dei vaccini e delle cure avverrà in modo assolutamente tecnico e scientifico, menzionando l’uso della clorochina, farmaco utilizzato per la prevenzione ed il trattamento della malaria. L’uso di tale principio attivo, pur non essendo stato approvato dalle autorità scientifiche, è incentivato dal Presidente brasiliano ed è stato uno dei principali punti di attrito con Mandetta.
Chiara Ruscio
In Australia, grazie all’arrivo di dispositivi medici e di protezione personale tra cui 100000 mascherine, il National Cabinet ha deciso che possono riprendere gli interventi chirurgici elettivi, fino ad ora sospesi per liberare posti negli ospedali, ma solo dopo il weekend dell’Anzac Day, festa commemorativa di tutti i soldati caduti in guerra, celebrata in Australia e Nuova Zelanda ogni 25 aprile. Quest’anno sarà possibile prendervi parte solamente attraverso la diretta TV e online. Il numero di casi rimane stabile e pertanto si rivela vincente la strategia adottata per contrastare il virus.
Nel Regno Unito il segretario alla salute Matt Hancock afferma che il Covid-19 ha raggiunto il picco di contagi. Tuttavia, bisogna aspettare che la curva cominci a scendere prima di allentare il lockdown e ha inoltre escluso l’ipotesi di distribuire mascherine gratuitamente alla popolazione, come hanno già fatto altri paesi. A questo proposito, il dipartimento della salute ha varato un piano con lo scopo di aumentare la produzione di PPE (Personal Portection Equipment, ossia dispositivi di protezione personale), aumentarne l’importazione, ma soprattutto assicurare l’accesso prioritario a coloro che sono a più alto rischio di contagio, ossia medici e infermieri. Secondo il The Guardian, la risposta all’emergenza è arrivata troppo tardi ed è stato un fallimento generale, forse per via della Brexit, poiché il governo e il popolo erano distratti e nessuno immaginava che l’epidemia si sarebbe diffusa così velocemente.
In Canada, due charter federali canadesi ritornano dalla Cina a mani vuote. Il traffico aereo e le severe norme di controllo attuali non avrebbero permesso di fare tutto nei tempi stabiliti; si spiega anche che nelle settimane passate, il Canada ha ricevuto dei rifornimenti di mascherine e dispositivi medici dalla Cina. Secondo il The Globe and Mail, sembra lecito chiedersi se Pechino non stia usando la situazione a suo vantaggio nelle frizioni esistenti fra Cina e Canada riguardo ad Hong Kong. Recentemente il governo canadese si è espresso a favore della protesta pacifica e dell’accordo del ’97 “one country and two systems” (una nazione e due sistemi), che garantisce una certa autonomia all’ex-colonia britannica, pur facendo parte della Repubblica Popolare di Cina.
In una recente conferenza stampa, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto il punto della situazione statunitense, aprendo poi una parentesi sull’Italia: secondo lui il paese è stato duramente colpito dal Covid-19 perché i flussi di persone che sarebbero dovuti arrivare negli Stati Uniti si sono invece diretti in Italia, per i rapporti economici e commerciali consolidati tra Cina e Italia e perché le frontiere statunitensi sono state chiuse a gennaio. Il sito factcheck.org, che si occupa di lotta contro la disinformazione, ha riportato che in realtà, l’afflusso di cinesi in Italia risale a prima delle misure restrittive americane, spiegando che l’Italia aveva imposto il blocco del traffico aereo da e verso la Cina già prima che le misure restrittive americane venissero implementate.
Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina
La Spagna rappresenta il secondo paese al mondo con il maggior numero di casi individuati, dietro soltanto agli Stati Uniti d’America. Il primo caso registrato risale al 31 gennaio, ma la crescita esponenziale dei casi è iniziata nel mese di marzo. Attualmente, i numeri del contagio sono i seguenti: 213.024 positivi al virus, 22.157 i deceduti, 89.250 i guariti. Senza ombra di dubbio, la notizia positiva è che i casi confermati giornalmente sono in netto calo. Dalla scorsa settimana, i servizi non essenziali che avevano subito una battuta d’arresto sono tornati operativi e dal 27 aprile sono previste uscite limitate per i minori di 12 anni. Tutte le comunità autonome registrano casi di persone contagiate. Madrid continua ad essere il fulcro dell’epidemia con oltre 59.000 positivi e 7.500 morti.
In Catalogna, i casi confermati sono oltre 43.000. In occasione della festa di Sant Jordi, otto scrittori e scrittrici hanno donato alcune copie delle loro opere presso l’Hospital Clínic, inviando inoltre dei video per infondere “fuerza y ánimo” a pazienti e personale sanitario, a cui sono state inoltre distribuite 5.000 rose. Il 30 aprile si riunirà la Commissione Generale delle comunità autonome alla presenza di senatori, del Governo e dei rappresentanti delle regioni. Considerata l’emergenza sanitaria, e per evitare che gli interpreti debbano spostarsi, lo scorso giovedì il presidente della commissione, il socialista Manuel Cruz, aveva proposto ai portavoce di utilizzare per l’occasione unicamente e in via del tutto eccezionale il castigliano. Fa discutere in queste ore la presa di posizione dei nazionalisti e degli indipendentisti che in piena pandemia rifiutano di comunicare per l’occasione in castigliano, pretendendo la presenza fisica degli interpreti a Madrid. I cittadini sottolineano di aver chiesto alle altre forze «buon senso»; «Non si può mettere il nazionalismo davanti alla salute», rimproverano.
In America Latina, osserviamo che in Messico la situazione è vicina alla fase più critica: il numero dei contagi ha raggiunto quota 10.544 con 970 decessi. Inoltre, nella giornata di mercoledì, il Governo ha annunciato un taglio alle spese pubbliche e una riduzione dei salari più alti per far fronte alla crisi. Lo stesso giorno è stato inaugurato il primo ospedale di campagna a Città del Messico con l’obiettivo di dare ossigeno al sistema sanitario locale: dai primi di giugno saranno disponibili 854 posti letto. La struttura è stata finanziata da imprenditori messicani.
In Ecuador sono 10.398 le persone con diagnosi positiva e sono state registrate 520 vittime, la cui cifra sale a 1.400 qualora si aggiungessero quei pazienti probabilmente deceduti per COVID-19.
In Cile, infine, i casi confermati sono 10.832 mentre sono 147 le persone decedute.
Alessia De Meo, Martina Valeriano
In Francia, Le Parisien riporta le affermazioni del virologo Luc Montagnier secondo il quale il virus COVID-19 sarebbe stato creato in laboratorio nel tentativo di trovare un vaccino contro l’AIDS e conterrebbe sequenze del virus dell’HIV. La teoria è stata totalmente smentita da diversi ricercatori e dalla comunità scientifica, poiché priva di fondamento empirico. Intanto, dall’ospedale parigino La Pitié-Salpêtrière giunge un’incredibile notizia: la nicotina proteggerebbe dal virus pandemico. L’ipotesi proviene dalla bassa percentuale di fumatori su un campione di 350 ricoverati, ma ciò sarà oggetto di studi clinici più approfonditi, pertanto i ricercatori avvertono: il fumo non è una soluzione al virus.
In Belgio, dove l’emergenza sanitaria si combina al timore di una recessione economica senza precedenti, il settore edile ha conosciuto un rilancio paradossale. Infatti, di fronte alla preoccupazione dei belgi di non poter trascorrere le vacanze estive all’estero, si è registrato un notevole aumento delle domande per la costruzione di piscine private: nuova tendenza dell’estate 2020. Tuttavia, si è rivelato difficile gestire in maniera adeguata quest’incremento a causa della mancanza di attrezzature di lavoro importate da Spagna, Francia e Italia, i cui circuiti logistici sono stati duramente colpiti.
In Svizzera, la Banca nazionale ha perso 38,2 miliardi (5 a settimana): un risultato più negativo del previsto. Inoltre, il governo non intende accelerare le riaperture: è prevista per gli asili nido un ritorno all’attività, ma i sindacati richiedono regole igieniche severe, ad esempio la disinfezione dei giocattoli e il lavarsi spesso le mani. Emergono truffe ai danni dei cittadini: finte farmacie vendono mascherine e hacker mandano e-mail di phishing. A Friburgo è nato un centro telematico di medicina per offrire consultazioni senza affollare gli ospedali. Anche per i processi civili si ricorre alle videoconferenze: ora si divorzia online.
Al contempo, il mondo intero ha gli occhi rivolti verso l’Africa, in particolare verso la grande isola del Madagascar dopo l’annuncio del presidente Andry Rajoelina sulla scoperta del “Covid-Organics”, un possibile rimedio naturale, che si è dimostrato efficace contro il nuovo coronavirus. Con molto entusiasmo il presidente ha dichiarato: “Cureremo il coronavirus con un rimedio a base di piante coltivate in Madagascar. Potrebbe cambiare la storia del nostro paese, del mondo intero”. Ma alcuni scienziati di IMRA (Institut malgache de recherches appliquées) restano cauti, anzi, hanno detto apertamente che in ricerca non si può correre ma bisogna portare prove tangibili sull’efficacia della terapia contro il COVID-19.
Oltreoceano, in Canada, la distanza corretta da mantenere è “un bastone da hockey sul ghiaccio”. È stato il ministro della sanità Patty Hadju a fornire un riferimento concreto ai cittadini, consigliando di mantenere una distanza di due metri, ovvero la lunghezza di un bastone da hockey. La nuova indicazione è stata inserita nei cartelli stradali dei parcheggi. Resta comunque una situazione momentanea, perché non si potrà andare in giro con bastoni da hockey per sempre. L’hockey è uno sport molto praticato in Canada, quindi non sarà stato difficile per la popolazione apprendere la nuova direttiva.
Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna EmilianiGiulia Marinucci, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello.
Dalla Germania arriva la notizia della cancellazione dell’Oktoberfest 2020, annunciata in conferenza stampa congiunta dal presidente della Baviera Markus Söder e dal sindaco di Monaco di Baviera, Dieter Reiter. Söder ha spiegato che la decisione è stata presa per problemi relativi alla sicurezza: negli affollati padiglioni del festival sarebbe impossibile chiedere ai visitatori il rispetto delle norme di sicurezza.
La notizia è stata accolta con favore dall’opinione pubblica, ma ora si temono conseguenze per l’economia, anche se non è la prima volta che la popolare festa viene cancellata (l’ultima volta è successo nel 1945).
L’Oktoberfest è uno dei festival più famosi al mondo e assicura ogni anno un afflusso di oltre 2 milioni di turisti alla Baviera, un’entrata di circa 450 milioni di euro e circa 13 mila posti di lavoro.
Intanto i Länder hanno approvato l’obbligo per tutti i cittadini di indossare le mascherine all’aria aperta, sui mezzi pubblici e nei supermercati. L’obbligo entrerà in vigore a partire dalla prossima settimana, e nel Mecklenburg-Vorpommern sono già previste contravvenzioni pecuniarie per chi non si adeguerà.
Queste notizie sembrano in contrasto con le precedenti dichiarazioni di Angela Merkel riguardo a possibili riaperture.
La Cancelliera ha evidenziato in conferenza stampa come la curva dei contagi sia al momento stabile. Questo forse permetterebbe di riaprire scuole e attività commerciali in breve tempo, pur con la dovuta prudenza e sempre continuando a monitorare strettamente la situazione. Tuttavia, Merkel ha precisato che “stiamo camminando sul ghiaccio sottile” e qualora il fattore R dovesse aumentare, anche di poco, il sistema sanitario tedesco potrebbe arrivare al collasso già a luglio (il fattore R indica il numero di persone che una persona può contagiare; al momento in Germania si aggira intorno a 1).
Per questo motivo, al momento le previsioni di riapertura delle scuole e di ripresa del campionato (la Bundesliga) fatte nei giorni scorsi appaiono ancora troppo premature.
Il Robert Koch Institut (l’istituto che si occupa di monitorare i contagi in Germania) e la John Hopkins Universität hanno infatti reso noto che il numero dei contagi è in rapida risalita e avrebbe anzi toccato la quota più alta dal 19 aprile. Ancora una volta, le regioni più colpite sono la Baviera, il Baden-Württemberg e il Nordrhein-Westfalen.
Anche in Austria in questi giorni hanno prevalso le previsioni ottimistiche. Il cancelliere Sebastian Kurz sta prendendo in considerazione l’idea di una riapertura delle frontiere con i Paesi che stanno gestendo al meglio l’emergenza (come la Germania), ma senza menzionare una data specifica.
Kurz ha anche confermato che le restrizioni per i cittadini austriaci si esauriranno come previsto alla fine di aprile. Questo ottimismo appare giustificato: dopo solo un mese di lockdown la situazione in Austria è già sotto controllo e ogni giorno vengono registrate solo poche centinaia di nuovi casi, in costante diminuzione.
Francesca Della Giulia
Quest’anno il mese di Ramadan fa capolino nel mondo islamico in un clima non convenzionale dal momento in cui il nuovo Coronavirus ha sconvolto la vita quotidiana, sollevando molti dubbi legati soprattutto al rituale del digiuno. Secondo una dichiarazione del Grande Imam di al-Azhar «non vi sono prove scientifiche – finora – che vi sia una correlazione tra digiuno e contagio da Coronavirus […]. Pertanto, le disposizioni della Sharia islamica restano invariate in quanto è obbligatorio per tutti i musulmani, ad eccezione di coloro i quali hanno una valida giustificazione». La dichiarazione trova riscontro anche nell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha ribadito l’importanza di bere 8 – 10 bicchieri d’acqua al giorno e che, durante il Ramadan, questa regola può essere applicata nel lasso di tempo che va dall’ ‘ifṭār, pasto serale che spezza il digiuno e che viene consumato tra la ṣalāt al- maghrib (preghiera del tramonto) e la ṣalāt al-Faǧr (preghiera del mattino). Il rappresentante del settore alimentare della Camera di Commercio giordana, Raed Hamadeh, ha invitato il governo a rilasciare l’autorizzazione per aprire tutte le pasticcerie del Regno in concomitanza con l’inizio del mese di Ramadan. Si tratta di una stagione importante per i proprietari delle pasticcerie per rilanciare le loro vendite e mantenere i loro dipendenti che ora vivono situazioni finanziarie precarie e sarebbero dunque ben felici di rientrare a lavoro nel pieno rispetto delle norme di prevenzione. La felicità sarebbe anche dei giordani che non rinuncerebbero in questo modo al tradizionale Qatayef (sorta di raviolo dolce ripieno di noci e panna) e altri dolciumi. Recentemente, la Fondazione islamica dei Waqf volta alla tutela dei beni religiosi islamici di Gerusalemme ha annunciato la proroga della chiusura della Moschea di Al-Aqsa durante il mese di Ramadan come previsto dalle misure di contenimento del Coronavirus. Prima di oggi, la moschea era stata chiusa per un’intera giornata nel 1969, in seguito a un incendio doloso, e negli ultimi anni per un paio di ore al massimo a causa di atti criminosi isolati. Altri paesi si apprestano a celebrare il Ramadan nel rispetto delle misure preventive nella lotta al Covid-19. In particolare, domenica il Ministro del Commercio iracheno al-Ani ha annunciato di aver presentato una proposta al Consiglio del Ministri per fornire ai cittadini, già inclusi nella rete di previdenza sociale, una razione aggiuntiva di cibo gratuita come quella già erogata. Al-Ani ha ribadito che la «proposta deve essere presentata durante una delle sedute del Consiglio dei ministri e il più rapidamente possibile per permettere al Consiglio di decidere in merito, tenendo conto di questa fetta di popolazione più fragile». Non ci resta che augurare a tutti i nostri lettori musulmani “Ramadan Mubarak”!
Valentina Baldo, Roberta Elia, Maria Antonietta Reale
A Mosca, dopo un’iniziale stabilizzazione del numero dei ricoveri durante la scorsa settimana, la situazione è peggiorata e la curva dei contagi ha cominciato nuovamente a salire con un conseguente aumento del numero dei ricoveri; questo è quanto si legge nel report pubblicato dalla Sede Operativa per il controllo e il monitoraggio del COVID-19. Infatti, mentre la scorsa settimana il numero dei ricoverati rimaneva stabile alle 1300 persone, in soli quattro giorni è costantemente salito, fino a toccare quota 1900.
“Si ricorda la necessità di un rigoroso rispetto del regime di auto-isolamento per gli anziani e per le persone che soffrono di malattie croniche” questo è il comunicato della sede operativa in risposta all’aumento dei contagi. I pazienti paucisintomatici invece, continuano ad essere trattati e monitorati da casa attraverso il controllo di specialisti e con l’aiuto di tecniche di telemedicina. Fino al primo maggio, tutti i residenti della capitale, indipendentemente dall’età, sono tenuti a non lasciare il luogo di residenza. Le misure adottate vengono introdotte al fine di ridurre il numero di spostamenti dei moscoviti e, di conseguenza, di contenere i contagi.
Ampliando lo sguardo e lasciando la capitale si analizza quale sia la situazione nella Federazione.
In Russia le misure restrittive adottate per contenere la pandemia hanno generato malcontento e dissenso nella maggior parte della popolazione. Perciò, per fare chiarezza sulla questione, la Corte Suprema ha pubblicato un documento contenente delucidazioni in merito alle sanzioni adottate in caso di violazione delle misure di contenimento del contagio da COVID-19. Da tale documento si evince che, secondo l’articolo 6.3 del Codice Penale, il tetto massimo di sanzione pecuniaria prevista ammonta a 15000 rubli. Tra le violazioni contemplate dal documento vi sono: l’allontanamento da casa per più di 100 metri, il rifiuto del trattamento sanitario, l’inadempienza alle regole stabilite dall’organo di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica statale e la mancata quarantena dopo aver fatto ritorno da un paese estero. Nei comportamenti sanzionabili rientrano: il mancato rispetto del distanziamento sociale e uscire di casa senza giusta causa (lavoro, spesa, veterinario). Le multe variano a seconda della categoria: per i cittadini da 15 mila (184 euro) fino a 40 mila rubli (490 euro), per le forze dell’ordine e altri servizi da 50 mila (615 euro) a 150 mila rubli (1847 euro) e per le persone giuridiche da 200 (2463 euro) fino a 500 mila rubli (6158 euro).
Paola D’Onofrio, Angela Doria
La Cina e il G77 (organizzazione intergovernativa delle Nazioni Unite formata da 134 paesi del mondo) hanno espresso in una dichiarazione congiunta tutto il loro sostegno all’Organizzazione Mondiale della Sanità riconoscendone il ruolo guida nella lotta contro la pandemia. Come riportato nella nota, “il G77 e la Cina sono profondamente preoccupati per la rapida diffusione della pandemia, una delle più gravi crisi di salute pubblica nella storia moderna. […] La priorità è salvare vite umane”.
Hong Kong ha esteso le misure di distanziamento sociale per garantire che la situazione epidemiologica rimanga sotto controllo. Martedì mattina infatti, il capo esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam, ha sottolineato durante una conferenza stampa che le misure di prevenzione devono continuare ad essere rispettate, e che in caso contrario tutti gli sforzi compiuti finora potrebbero andare sprecati. Le misure di contenimento del contagio messe in atto dal governo includono la limitazione di assembramenti e la chiusura di diversi locali di intrattenimento.
Shanghai ha adottato diverse misure volte a consolidare la fiducia dei consumatori e a rilanciare la loro domanda, considerata la prossimità di alcune feste nazionali quali la Festa dei Lavoratori, la Giornata dei Bambini e il Festival delle Barche Drago.
Numerosi esperti cinesi hanno ribadito che, data l’attuale espansione del virus su scala globale, sarà difficile risolvere la situazione in tempi brevi. In una conferenza stampa tenutasi ieri ed organizzata dall’Ente Comune di Prevenzione e Controllo del Consiglio di Stato, Shi Yi, noto ricercatore dell’Istituto di Microbiologia dell’Accademia Cinese delle Scienze, ha dichiarato che nonostante la Cina abbia messo in campo tutto l’impegno possibile per contrastare efficacemente l’epidemia, essa continuerà a costituire una minaccia globale fino a quando non sarà definitivamente debellata.
Geng Shuang, portavoce del Ministero degli Affari Esteri, ha annunciato il 23 aprile che la Cina stanzierà, a fronte dei precedenti 20 milioni, altri 30 milioni di dollari a favore dell’Oms.
Gabriele Bonanni, Nicolò Cornacchia
FONTI e SITOGRAFIA
Per la lingua PORTOGHESE
CYR // JH. Lusa/Fim. Novo ministro da Saúde do Brasil empenhado em salvar vidas e a economia. Lusa. 17.04.2020
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