La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19
“La nostalgia non so cosa sia, però a volte la sento, e mi piace provarla, per ciò che è stato e per i propositi che hanno avuto la possibilità di diventare realtà.”
Sono versi di Luis Sepúlveda, scrittore e poeta cileno scomparso il 16 aprile 2020 dopo aver contratto il Covid-19.
La nostalgia è forse una, fra le tante insidiose sfide che questa drammatica situazione mondiale ci costringe ad affrontare.
La nostalgia per i progetti in programma e andati perduti, nostalgia per le persone amate che non possiamo vedere, la nostalgia per la tanto amata e agognata libertà a cui abbiamo dovuto rinunciare.
Luis Sepúlveda ci lascia in eredità pagine e pagine di messaggi pieni di speranza, e di “chiavi” per affrontare le necessità della vita, anche quando insidiosa.
«Sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante» miagolò Zorba. «Ah sì? E cosa ha capito?» chiese l’umano. «Che vola solo chi osa farlo».
Sara Nardi
In Mozambico durante la domenica di Pasqua i contagi confermati sono saliti a 21. Di questi 21 casi 13 sono stati contratti localmente e 8, invece, sono stati importati. Proprio per questo motivo il Governo del Mozambico sta provvedendo a rinforzare il sistema di controllo e di vigilanza soprattutto intorno ai propri confini. La finalità, ovviamente, è quella di ridurre la possibilità di eventuali nuovi contagi causati da persone che non sono del territorio. Oltre ai casi accertati ci sono quelli sospetti che, per sicurezza, si vedono costretti all’isolamento domiciliare. La situazione di emergenza viene però tristemente sottovalutata dai mozambicani che ignorano le norme preventive da seguire. Probabilmente questo atteggiamento è dato dal fatto che (fortunatamente) all’interno del Paese non è stato registrato ancora alcun decesso. Il Ministero della Salute non nasconde però i propri timori e cerca di sensibilizzare i cittadini invitandoli quanto meno a lavarsi frequentemente le mani, a mantenere la dovuta distanza e ad usare la mascherina. A proposito di mascherine! Una bellissima iniziativa è stata proposta e avviata dalla società Cornelder de Moçambique che sta investendo sulla produzione di mascherine tramite il progetto “Juntos Contra a COVID-19” (Uniti contro il Covid-19). Il progetto ha vita anche grazie al supporto di associazioni senza scopi di lucro che hanno come matrice lavorativa proprio l’ambito sartoriale. La creazione di queste mascherine segue le raccomandazioni dettate dall’OMS e dai vari decreti promulgati dal Governo durante lo stato di emergenza; la finalità è quella di garantire agli ospedali (e non solo) le adeguate protezioni in caso di espansione del Covid-19 all’interno del Paese. Jan de Vries (amministratore delegato della Cornelde) dichiara che l’anima del progetto è di carattere preventivo e che l’intenzione è quella di trovarsi pronti e adeguatamente attrezzati per affrontare un eventuale aggravamento della situazione. Durante la presentazione pubblica del suo progetto, Jan de Vries conclude dicendo: “…tramite il trascorso dei Paesi esteri abbiamo visto che è tutta una questione di tempo e, per questo, dobbiamo giocare d’anticipo e dare un taglio netto a questa catena di propagazione ancor prima che inizi. Il progetto nasce pensando a quelle persone che, per motivi lavorativi, entrano obbligatoriamente a contatto con più persone”. Come se tutto questo non fosse sufficiente, la Cornelder de Moçambique ha inoltre fornito cisterne d’acqua pulita, bendaggi e attrezzature varie all’Ospedale Centrale di Beira.
Beatrice De Luca
In Australia il governo prepara un’App dal nome TraceTogether sulla base di quella usata a Singapore che permetterà di tracciare gli spostamenti tramite GPS e Bluetooth, segnalando eventuali infetti. Il governo cerca il consenso degli australiani in questo ulteriore sforzo contro il Covid-19, perché per funzionare l’App necessita della partecipazione di almeno il 40% della popolazione. In Australia Occidentale è stato somministrato il vaccino anti tubercolosi a 2000 lavoratori in prima linea per vedere se ha effetti positivi contro il virus, mentre un nuovo vaccino creato dalla compagnia americana Novavax verrà provato a Brisbane e Melbourne da metà maggio. Terminate le vacanze di Pasqua, non sono ancora chiare le direttive sulle scuole. Il governo insiste sull’importanza di mantenerle aperte mentre i singoli stati vogliono la chiusura e l’istruzione a distanza.
Nella Repubblica d’Irlanda il primo caso di Covid-19 è arrivato il 29 febbraio. A quanto pare, l’ammalato rientrava da un viaggio nel nord Italia. Il 20 marzo, dopo sole 3 settimane, il virus era già presente in tutte le 26 contee e ad oggi il Dipartimento della Salute conta un totale di 14,635 contagiati e 584 decessi. L’aumento dei contagi ha comportato misure drastiche, tra cui il distanziamento sociale, che hanno profondamente influenzato ogni aspetto della società, in particolare la didattica. Il primo ministro Arlene Foster annuncia il lockdown fino al 9 maggio. Nel frattempo, nel Regno Unito diventa virale un video che sottolinea il ruolo dei lavoratori extracomunitari in prima linea nell’emergenza Covid-19. “Adesso ci applaudite” è il titolo del video, dove l’illustratore Darren James Smith chiede alla popolazione di continuare ad avere rispetto delle minoranze una volta che tutto sarà finito: “Non dite a casa vostra. Non dite andate via. Ora sapete come ci si sente a vivere nella paura, quando la casa è una prigione.”
In Canada, il congelamento dei finanziamenti statunitensi all’OMS genera delusione. Il Premier Trudeau evita di pronunciarsi, mentre l’opposizione accenna a possibili conflitti d’interesse fra l’OMS e la Cina. La priorità del governo rimane la lotta all’epidemia. Si estendono i fondi del Canadian Emergency Response Benefit ai cittadini a basso reddito. Intanto, gli operatori sanitari annunciano una diminuzione delle infezioni, ma esortano a “mitigare l’ottimismo con la cautela”.
Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump accusa l’OMS di non aver saputo gestire la situazione insabbiando le modalità di trasmissione del virus. Tale decisione ha causato molto dissenso: Bill Gates ha dichiarato in un tweet che tagliare i fondi all’associazione durante un’emergenza sanitaria globale è molto pericoloso. In California, un gruppo di bambini della scuola elementare Glorietta ha deciso di creare un giornale chiamato “Third Grade Lockdown News” in modo da poter stare insieme, apprendere e informare gli altri alunni della scuola su quello che sta accadendo nel paese.
Lucia Capriglione, Claudia Cesetti, Diana Fagiolo, Laura Forcella, Stefano Mazzagatti, Emanuele Spina
Un silenzio assordante riecheggiava nelle strade della Spagna finché, il 15 aprile, il premier Sánchez ha deciso di fare un passo avanti e riaprire un settore della produzione del paese. Nel contempo, il governo si impegna a distribuire 10 milioni di mascherine alla popolazione rifornendo le farmacie in seguito alle numerose lamentele sulla mancanza di quest’ultime. Inizia la seconda fase: quella dello “scongelamento” dopo un lungo periodo di ibernazione decretato da poco più di un mese. Una svolta positiva: la crescita quotidiana di casi positivi al Covid-19 sta diminuendo sensibilmente, da un’iniziale crescita giornaliera oltre il 42% ad un 3%. La Spagna resta comunque il secondo paese più colpito dal virus, la sola capitale registra oggi 49.000 positivi e 6.700 vittime che straziano un paese che sfiora i 19.000 casi. La popolazione continua a farsi coraggio sostenendo medici ed infermieri in prima linea: nessuno manca l’appuntamento delle 20:00 per applaudirli e ringraziarli sui balconi. Questo mercoledì il governo e le comunità autonome hanno concordato la possibilità di riaprire le scuole a scaglioni nelle diverse regioni nel mese di maggio; Madrid prevede un programma facoltativo nel mese di giugno che va incontro agli studenti più volenterosi e che punta ad attivare un piano di potenziamento senza andare avanti con il programma ministeriale.
In Argentina il Ministro della salute dichiara 2.443 casi di contagio e 109 vittime. Il paese non è stato colpito in forma violenta, nonostante ciò, si scavano fosse per le eventuali vittime del Covid-19 poiché si teme una forte diffusione del virus. Il Ministro della salute, Ginés González García, ha annunciato che la crisi vera e propria si raggiungerà circa a metà maggio, intanto si provvede all’acquisto di 9.000 respiratori mentre solo il 50% degli 8.500 posti di terapia intensiva risultano già occupati.
A Cuba i contagiati salgono a 814 mentre si registrano 24 vittime, la situazione sembra quindi mantenuta sotto controllo; i guariti sono 151. Persistono aspre misure di contenimento, Cuba è ferma ma questo non le impedisce di inviare preziosi aiuti ai paesi più in difficoltà.
Il numero dei decessi in Venezuela sfiora le 10 persone, sono 9, ad oggi, le morti causate dal virus, 197 i contagiati e 111 i guariti. Il paese ha ricevuto 45 tonnellate di aiuti umanitari da parte del Comitato internazionale della Croce Rossa. Il presidente Nicolás Maduro ha annunciato il prolungamento dello stato di emergenza di altri 30 giorni.
Francesca Vannoni
In Francia il giornale Le Monde riporta il quarto discorso di Emmanuel Macron alla nazione, dall’inizio dell’epidemia, durante il quale il presidente cita Bergamo tra le aree più colpite dal Covid-19 e annuncia che a partire dall’11 maggio asili, scuole elementari, medie e superiori riapriranno progressivamente. Resta invece ancora fermo il cantiere per la ricostruzione di Notre-Dame. L’emittente Franceinfo ricorda il triste anniversario del rogo del simbolo di Parigi, che tuttavia, in piena emergenza coronavirus, continua a “vivere” grazie ai video pubblicati dall’associazione Casa e dalle sue guide volontarie della cattedrale.
Il 15 aprile il Belgio ha aggiornato le misure di contenimento, prolungando la quarantena fino al 3 maggio, pur garantendo la ripresa delle attività edilizie e la riapertura dei negozi di bricolage dal prossimo lunedì. Sul fronte educativo sono stati decretati l’annullamento degli esami finali per tutte le scuole di ogni ordine e grado oltre alla sospensione del test d’ingresso per le facoltà di medicina e odontoiatria. Ad oggi, visto il timore da parte dei sindacati di una ripresa prematura delle attività scolastiche, non sono ancora state rilasciate date certe circa una prossima riapertura delle scuole.
In Svizzera, il governo dichiara che il picco è stato superato: il Parlamento prevede riaperture graduali, strutturate in 3 fasi. La quarantena ha portato miglioramenti ambientali, il partito dei Verdi richiede misure eco-sostenibili dopo la pandemia. Le residenze per disabili sono in crisi: gli educatori hanno dovuti improvvisarsi infermieri e riorganizzare le attività giornaliere. La Catena della Solidarietà lancia la giornata della solidarietà: donazioni ogni giovedì per sostenere le persone bisognose. Il Politecnico di Losanna ha rimandato gli esami ad agosto per aiutare gli studenti.
In tutta l’Africa si assiste ad una corsa sfrenata nelle farmacie per l’acquisto di clorochina. L’annuncio che questo antimalarico potrebbe curare i pazienti affetti da Covid-19 ha creato un aumento della domanda. Gli esperti sono preoccupati per questa frenesia popolare e temono il peggio. Episodi di automedicazione si sono verificati in diversi paesi del continente, dove è possibile acquistare il farmaco anche senza ricetta. Questa pratica “potrebbe essere fatale in caso di sovradosaggio” afferma A. Desclaux, medico e antropologa dell’istituto senegalese di ricerca per lo sviluppo (IRD).
Quanto al Canada,in seguito alla circolazione di mascherine N95 “fraudolente e non omologate” vendute online o nei negozi, il ministero federale e la sanità canadese stanno prendendo provvedimenti per far ritirare questi prodotti dalla vendita. N95 sta per la quantità di particelle virali molto fini, almeno il 95%, che il respiratore riesce a bloccare. Nel frattempo, in Québec, medici e infermieri sono chiamati all’azione in varie case di riposo e in poche ore dall’appello del presidente, 1100 medici specialisti hanno offerto la propria professionalità in favore della popolazione quebecchese.
Emanuela Batir, Lara Bruno, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Arianna Emiliani, Elisabetta Leonardi, Giulia Marinucci, Diana Sandulli, Ngwikem Manfo Solange, Sibilla Parlato, Federica Politanò, Gioia Ribeca, Elen’Alba Vitiello
Negli ultimi giorni, in Germania, si stavano avanzando ipotesi sulle possibili riaperture per far ripartire l’economia del Paese. La conferenza stampa di Angela Merkel ha però fatto emergere decisioni ben diverse da quelle sperate dalla maggior parte dei tedeschi che si aspettavano di poter di nuovo circolare con restrizioni meno rigide. Le misure di sicurezza fino ad ora in vigore, sono infatti state prolungate fino al 3 maggio, esattamente come in Italia. La cancelliera Merkel parla infatti di risultati positivi ottenuti grazie alle restrizioni ma ancora troppo fragili.
Si cominciano però ad intravedere i primi segnali che permetteranno, almeno in parte, di tornare alla normalità. A partire da lunedì 20 aprile, i negozi con un’area massima di 800 mq saranno in grado di riaprire rispettando le distanze di sicurezza ed evitando code troppo lunghe fuori dagli esercizi commerciali. È permessa inoltre la riapertura per negozi che superano gli 800 mq se si tratta di filiali auto, librerie e negozi di biciclette.
Pareri contrastanti ci sono invece sulla riapertura delle scuole che dipende dalle decisioni di ogni singolo Bundesland. Per il prossimo giovedì è prevista la riapertura delle scuole superiori, ma solo per i maturandi, nella Renania settentionale-Vestfalia, dove la presenza in classe sarà facoltativa e dipenderà dalla decisione personale di ogni studente. La maggior parte di essi però, è già d’accordo sul fatto di voler continuare la preparazione agli esami da casa e online.
A partire dal 4 maggio, si pensa di permettere il ritorno in classe ai bambini delle scuole primarie ma con diverse misure di sicurezza e scaglionando gli orari di lezioni con dei turni per evitare aule affollate. Ci sono notizie positive anche per i genitori che, tornando al lavoro, potranno man mano riportare i bambini negli asili e asili nido anche se non è ancora chiaro come, in questa situazione, si possano forzare i bambini a rispettare le distanze di sicurezza.
Un fatto che nel Paese ha creato non poco scalpore negli ultimi giorni riguarda la situazione negli zoo tedeschi. La Germania risulta essere uno dei paesi con più giardini zoologici al mondo e l’emergenza da Covid-19 sta creando situazioni drammatiche negli zoo tedeschi chiusi da settimane, dove i gestori non sono più in grado di mantenere tutti gli animali e si sta pensando all’uccisione di alcuni di loro. L’ultimo caso che ha provocato proteste sul web riguarda un orso polare, salvato grazie alle donazioni di coloro che si erano battuti per evitare la sua uccisione.
La Germania non è però l’unico paese che si sta preparando alla riapertura. L’Austria è infatti uno dei primi paesi a riaprire le attività. Già a partire dal 14 aprile molti negozi sono stati riaperti e i casi di Covid-19 rimangono stabili e anzi continuano a diminuire.
Jasmin Pick
Anche la penisola arabica si trova a dover fronteggiare la dilagante pandemia, ma il Qatar è forse il paese più preparato, sia in termini di scorte alimentari e servizi medici, sia in termini di esperienza. Infatti, il Paese sta mettendo in atto tecniche all’avanguardia sulla base di esperienze di altri paesi, come Singapore e Corea del Sud.
‘Precaution’ è il nome della nuova applicazione in grado di potenziare gli sforzi per combattere il Coronavirus.
Sua Eccellenza, la Sig.ra Lolwah Al-Khater, viceministro degli Affari Esteri e portavoce del Comitato Supremo per la gestione delle crisi, ha affermato a ‘A Special Talk’, un programma televisivo arabo, che l’applicazione ‘Precaution’ ha un solo obiettivo: accelerare l’identificazione delle catene di transizione del virus. Tale app rileva i casi di infezione positiva al virus, monitorando tutti i luoghi in cui la persona contagiata si è recata e le persone con cui è venuta a contatto. Automaticamente, l’app invia dei messaggi speciali a queste persone, avvertendole di possibili contatti con soggetti colpiti da Covid-19, e della priorità di ottenere un test medico.
In ultima analisi, a causa della grande preoccupazione in merito alla privacy dell’utente nell’utilizzo di tale app, Al-Khater ha più volte ribadito che ‘Precaution’ sarà presto attivata garantendo il totale rispetto della privacy, poiché le informazioni degli utenti saranno disponibili ai soli team medici.
Un altro Paese che ha risposto rapidamente all’epidemia è stato l’Oman, e l’Oxford Business Group, un’azienda di ricerca inglese, lo conferma. Infatti, dopo aver registrato i primi due casi di Covid-19 relativi a cittadini di ritorno dall’Iran, le autorità hanno sospeso i voli da lì provenienti e hanno adottato importanti misure restrittive riguardo agli ingressi nel Paese e allo spostamento dei cittadini. Sono inoltre stati sospesi l’ingresso di navi turistiche e il rilascio di visti turistici, nonostante l’immediato impatto economico nel settore turistico.
Nonostante le difficoltà attuali, molti imprenditori stanno valutando le nuove opportunità emergenti dalla crisi, tra cui lo sviluppo del settore tecnologico delle telecomunicazioni. Inoltre molte aziende stanno approfittando della riduzione dei costi dovuta al lavoro a distanza; pertanto, è emersa la possibilità che ciò continui anche dopo l’emergenza.
Lo svolgimento di attività commerciali online potrebbe velocizzare il processo di digitalizzazione, e questo è uno dei principali obiettivi di Vision 2040, il piano di sviluppo a lungo termine del Paese. Tra queste attività, si distingue la piattaforma ‘Bahar’ dell’Oman Technology Fund per l’acquisto di pesce da remoto per il commercio all’ingrosso di prodotti ittici; inoltre, il programma ‘Bahar Plus‘ consentirà la vendita al dettaglio in modo da aiutare tutti a ‘rimanere a casa’.
Anna Parmegiani, Chiara Riccardi, Dinella Vella
In Russia Maria Vladimirovna Zakharova, Direttrice del Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero degli Affari Esteri, ha espresso il suo pensiero riguardo il rimpatrio dei cittadini russi che si trovano all’estero. Ella ha affermato che in questo momento la maggior parte dei russi che si trovano in Tailandia, India e Indonesia hanno presentato richiesta di rimpatrio. “Ci sono comunque altri paesi in cui si trovano gruppi da diverse centinaia a migliaia di persone che vorrebbero rientrare in Russia ad ogni costo” queste sono le sue dichiarazioni per il canale televisivo “Star”.
La Direttrice ha parlato anche delle difficoltà di uffici e ambasciate connesse alla gestione del lockdown nel Paese, delle misure d’emergenza e denuncia che non vi è una collaborazione compatta da parte dei cittadini. Il Governo ha stabilito che i cittadini russi rimasti bloccati all’estero non aventi possibilità di rimpatrio riceveranno assistenza economica e già il 9 aprile Maria Zakharova aveva dichiarato che circa 4 mila russi stessero beneficiando degli aiuti predisposti.
Per quanto riguarda l’estero, il Cremlino ha apprezzato il fatto che il Presidente Trump in una dichiarazione abbia affermato che gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare la Russia inviando apparecchi di ventilazione meccanica. Il portavoce del presidente Putin Dmitry Peskov ha espresso la sua gratitudine dichiarando: “Questa è un’affermazione molto gentile e positiva da parte sua e, di fatto, di questa sua volontà Trump aveva già parlato con Putin in un recente colloquio telefonico”.
Per ciò che concerne la religione, la Russia ortodossa si prepara a vivere le festività pasquali nel rispetto dei divieti volti a fronteggiare l’epidemia di COVID-19.
A tale proposito la rete televisiva ufficiale della Chiesa Ortodossa Spas ha organizzato una fitta programmazione per la Settimana Santa.
I servizi mattutini e serali saranno trasmessi sul canale a partire da Giovedì Santo.
Il 18 aprile, Sabato Santo, alla fine della Divina Liturgia, inizierà l’annuale maratona televisiva durante la quale interverranno i rappresentanti religiosi collegati da varie regioni del mondo ortodosso. Alle 23.30 inizierà la trasmissione in diretta dalla Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca del festoso servizio pasquale.
La domenica della Resurrezione, il 19 aprile, Spas trasmetterà il ciclo di documentari “Mondo Ortodosso” un progetto in 12 episodi girato in molti paesi ed in diversi continenti che racconta di persone ortodosse unite da una fede comune, nonché di santuari e meraviglie delle chiese ortodosse.
Boris Korchevnikov, direttore generale di Spas TV Channel, ha osservato: “La situazione attuale influirà sulla trasmissione, ma in minima parte – la quarantena non ci permetterà di realizzare un evento televisivo della stessa scala di quelli precedenti, ma non sarà in grado di sminuire l’importanza della Pasqua – ed eccolo qui, anche con trucchi televisivi e contenuti “in lontananza” il tutto verrà trasmesso comunque.”
Clarissa Giacomini, Angela Doria
75 GIORNI DOPO.
Dopo più di due mesi di lockdown totale, in Cina vengono riaperte gradualmente le attività commerciali, i trasporti e le università. Soprattutto, a Wuhan, famigerato focolaio dell’epidemia, la vita quotidiana delle persone e dei lavoratori, sembra sempre più normalizzata, con eccezione di alcune attività commerciali che faticano a riacquistare quella dinamicità di prima.
A Pechino, proprio nella data di ieri, Sina news ci ha riportato il caso di uno studente di nazionalità cinese proveniente da Miami, il quale dopo il suo ritorno nella madrepatria prima del blocco totale dei voli internazionali, ha accusato sintomi sospetti come: tosse grassa, rinite (una grave infiammazione della mucosa nasale) e altri sintomi che fanno pensare al peggio. Non a caso, dopo un tampone effettuato sullo studente, senza ombra di dubbio, il test ha confermato la sua positività al covid-19. “Poiché si tratta di un virus completamente nuovo, non sappiamo in realtà quali sono le cause effettive. Ci sono molti che hanno sintomi pregressi e che spesso li nascondono, o magari altri che non si accorgono in tempo e presentano già uno stadio avanzato, e risulta troppo tardi per intervenire”, queste sono le parole pronunciate da Pang Xinghuo, vicedirettore del centro prevenzione delle malattie della città di Pechino. Concludendo il suo discorso, lei stessa ha affermato: “Se non riusciamo a capire chi siano gli asintomatici e se non ci accorgiamo in tempo di chi presenta sintomi sospetti, il virus sarà una sfida sempre più difficile da affrontare”.
In vista di questa enorme sfida, che non solo la Cina, ma il mondo intero è chiamato ad affrontare, la possibilità della creazione di un vaccino sembra essere confermata.
In base alle notizie di 新闻联播节目 e di Sina news, la Cina ha avviato la sperimentazione per il vaccino, raccogliendo più di 200 persone volontarie. “È un passo molto importante rispetto al primo “gradino” che abbiamo dovuto affrontare” afferma Chen Wei, membro della commissione scientifica militare. La stessa afferma che il vaccino servirà soprattutto a proteggere soprattutto chi è al di sopra della soglia dei 60 anni d’età.
Per assicurarsi la riuscita del vaccino, lo stesso centro ha avviato diverse sperimentazioni volte a migliorare la qualità delle cure, ovvero le sostanze presenti al suo interno. Chen Wei ha affermato che utilizzeranno una parte modificata dell’adenovirus come vettore, in maniera tale da formare il gene S. Quest’ultimo potrebbe potenziare ulteriormente il sistema immunitario in modo tale da rendere più facilmente isolabile il virus al momento della cura.
风雨同舟、守望相助, 共担风雨、共克时艰: “In questa tempesta siamo tutti nella stessa barca, solo aiutandoci reciprocamente, possiamo superare ogni difficoltà” è questo il motto dell’ASEAN. Il premier Li Keqiang, ha affermato: “nessun paese è solo, e soprattutto nessuno dovrebbe agire singolarmente”. E ancor più importante: “con la nostra cooperazione economica, riusciremo sicuramente a mandare un segnale al mondo intero, di come la Cina e i paesi asiatici riusciranno a conquistare la vittoria finale sull’epidemia”.
Fabrizio Ubbriaco
FONTI e SITOGRAFIA
Per la lingua PORTOGHESE
http://opais.sapo.mz/covid19-mais-um-caso-positivo-em-mocambique
http://opais.sapo.mz/covid19-cornelder-aposta-na-producao-local-de-mascaras
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Duffy, C. (2020). “Coronavirus schools debate continues, as Morrison says education ‘hangs in the balance'”. ABCNews.
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News.sina.cn/gn/2020-04-15/detail-iircuyvh7944367.d.html?vt=4