Recensione Natale con uno sconosciuto

Buongiorno lettori,

non si sa come ma siamo già arrivati a dicembre e questo vuol dire una cosa sola: sta arrivando Natale. C’è chi lo ama e c’è chi lo odia e io rientro esattamente nella prima categoria. Sono appena tornata da un viaggio a Parigi e lì era già tutto a tema natalizio, soprattutto a Disneyland, quindi il mio spirito natalizio è venuto fuori alla grande.

Per questo motivo oggi iniziamo i consigli natalizi partendo da una serie tv che mi è piaciuta tantissimo e che credo sia un po’ sconosciuta. La serie in questione è Natale con uno sconosciuto, uscita su Netflix nel 2019. È una serie di produzione norvegese diretta daPer-Olav Sørensen e Anna Gutto, composta da due stagioni con 6 episodi ciascuna.

TRAMA

Johanne (Ida Elise Broch) è un’infermiera sensibile e competente, che ama molto il suo lavoro, nonostante sia molto stancante. Tra turni in corsia, rapporti turbolenti con la sua capo-reparto e chiacchierate serali in compagnia della coinquilina, ha una preoccupazione che si ripresenta ogni anno. Puntualissima, arriva la cena della Vigilia di Natale, e la consueta tavolata di parenti pronti a scambiarsi auguri, regali e affetto. Ognuno con il proprio partner e figli al seguito, che rende i genitori di Johanne orgogliosi.

Lei invece arriva a cena, tutti gli anni, senza un ragazzo al suo fianco, rendendo la madre molto triste. La donna, trentenne simpatica, bella e intelligente, non capisce cosa faccia di sbagliato. Ogni appuntamento finisce in modo disastroso e non sembra trovare l’uomo che le faccia battere il cuore, nonostante i pretendenti non le manchino. In famiglia i commenti sul suo status di single non si sprecano, e Johanne allora, a un mese dal Natale, decide di inventare una scusa per far tacere la madre: alla cena della Vigilia porterà il suo fidanzato. Il problema? Lo deve trovare in 24 giorni.

RECENSIONE

Natale è un momento bellissimo, è magico, soprattutto se si è fidanzati. Perché sì, lo sappiamo bene che il problema di queste festività sono sempre le domande dei parenti sulla carriera, ma soprattutto sulla vita amorosa. Ed è proprio questo che la protagonista vive da quando il suo ex ragazzo l’ha lasciata e non è riuscita a trovare un nuovo fidanzato.

In famiglia cercano di spingerla ad andare avanti, la sorella le propone anche di presentarle un suo collega carino. A lavoro è costretta sempre a lavorare perché è l’unica senza dei figli o un fidanzato. Tutto cambia nel momento in cui alla cena di inizio dicembre, esausta dalle domande della famiglia sulla sua vita amorosa, dichiara di avere un nuovo ragazzo. Il problema? Non è vero e deve assolutamente trovare qualcuno da portare a cena in famiglia alla vigilia di Natale e ha solo 24 giorni per farlo.

Inizia così la sua ricerca, si iscrive a siti di incontri, fa uno speed date sotto consiglio della sua coinquilina, colleghi di lavoro, pazienti, amici di amici, ma niente sembra funzionare. Tutto cambia nel momento in cui la sua coinquilina la spinge a uscire con un diciannovenne trovato su un sito d’incontri, Jonas (Felix Sandman), e inizia a provare dei sentimenti per lui. Anche in questo caso però il giudizio della società non è proprio a suo favore.

La storia è scritta molto bene ed è super realistica. L’interpretazione dell’attrice è straordinaria, anche se non dice niente, ha delle espressioni facciali che spesso dicono più di mille parole. L’ambientazione è magica, ambientata in un paesino sperduto della Norvegia perfetto per l’atmosfera natalizia, con la neve, i mercatini e tutte quelle cose che non possono mancare se si pensa al Natale. Le puntate sono brevi, durano 30 minuti circa e si lasciano guardare senza che ci si renda conto del tempo che passa, è una serie che si divora in poco tempo. Il passare del tempo viene scandito da un calendario che appare ogni tanto sullo schermo e mostra i giorni che passano.

È una serie fresca, leggera, che però fa riflettere molto. È una sorta di critica alla società che ci vuole sempre in un determinato modo, senza pensare che la vita non è uguale per tutti e che non tutti hanno gli stessi obiettivi. In più, essendo la protagonista un’infermiera, viene mostrato quello che è l’ambiente ospedaliero e soprattutto l’aria che si respira all’interno, non solo per i lavoratori, ma anche per i pazienti e i familiari.

La storia mi è piaciuta tanto, come è narrata e come è strutturata. Mi sono rivista molto nella protagonista e trovo che sia un’ottima critica alla società moderna. La serie presenta tantissimi cliché che rischia di farla diventare banale, però questo non accade. La crescita della protagonista è il fulcro principale della storia ed è proprio la sua autodeterminazione e il fatto di non accontentarsi del primo che trova solo per compiacere la famiglia che rende la serie ancora più emozionante.

Se cercate una serie breve e leggera, ma allo stesso tempo emozionante, perfetta per il periodo natalizio, allora correte su Netflix e iniziatela subito!

Ci sentiamo presto con la prossima receustione!

Chiara Citarrella