Le regole per una felicità tutta nordica

Care lettrici e cari lettori,

si sta avvicinando la bella stagione, i fiori sbocciano e nell’aria comincia a sentirsi un meraviglioso profumo di primavera. I primi caldi raggi di sole baciano la pelle del viso e per chi ha la carnagione candida e nobiliare come la mia (per non dire color mozzarella) è tempo di pensare a un bell’acquisto di creme solari. I meteoropatici cominciano a ritrovare il sorriso andato in letargo all’inizio dell’inverno e probabilmente hanno pensato più di una volta “non potrei mai vivere nel nord Europa”. Eppure, nei Paesi scandinavi annualmente vengono registrati elevati tassi di felicità. Com’è possibile? Buio e freddo non hanno alcun effetto sulla popolazione? Ed è qui che subentro io! Solo per voi, ho ricercato la nordica ricetta della felicità. Poche e semplici regole potrebbero dare una svolta decisiva alle vostre tristi giornate.

Regola n.° 1, il sisu dei finlandesi.

Il sisu non è un termine traducibile letteralmente, ma può essere associato alla pace interiore data dalla perseveranza e dal coraggio. Nel 2017, il Times ha definito questa filosofia come uno dei trend più interessanti del momento. È stato associato all’arte di mettere a tacere parole ed emozioni inutili. Infatti, per cogliere lo spirito del sisu bisogna provare a pronunciare certe parole senza alcuna espressione facciale ed è necessario parlare solo di ciò che è importante in quel momento.

Troppe volte diamo spazio a chiacchiere superflue per riempire dei preziosi momenti di silenzio!

Regola n.° 2, il lagom degli svedesi.

Il lagom si configura in ciò che si ha davvero bisogno e in uno stile di vita equilibrato del “quanto basta, non di più né di meno”. Per mettere in pratica questa filosofia è necessario fare ordine in ogni aspetto della propria vita, sia che riguardi il privato sia a livello lavorativo, tenendo tutto sotto controllo. Detta così non è ovviamente una cosa semplice, anzi pensare di dover tenere tutto sotto controllo può mettere una certa ansia. Non è uno stato che una persona può raggiungere nel breve termine. È paragonabile allo scalare una montagna: se non si fa mai un primo passo, come si può raggiungere la vetta? Nel concreto si può cominciare da piccole cose, ad esempio con una riduzione degli sprechi (usare la giusta quantità di acqua per lavarsi, comprare la giusta quantità di cibo ecc.), mantenere equilibrio tra guadagni e spese o riciclare le cose vecchie invece di comprarne sempre nuove. Questi sono solo alcuni suggerimenti, ognuno è libero di trovare nuovi e personalissimi sentieri.

Regola n.° 3, l’arbejdsglæde dei danesi.

L’arbejdsglæde può essere tradotto con l’amore verso il proprio lavoro e verso ciò che si fa. Chiediti perché stai facendo il tuo attuale lavoro. Ti dà dei benefici? Ti permette di implementare le tue capacità? Ti soddisfa in un qualunque modo? Se non trovi una reale motivazione per cui lo stai facendo, non sprecare il tuo tempo e cambia. Infondo ci è stata concessa una sola vita (per quanto ne sappiamo) e sprecarla a fare qualcosa che non appaga è un vero peccato.

Regola n.° 4, il friluftsliv dei norvegesi.

Il friluftsliv corrisponde alla capacità di godersi la natura. Per i norvegesi è necessario passare del tempo all’aria aperta, a contatto con la natura, per poter riscoprire se stessi. Bisogna liberarsi dalla fretta imposta dalla società odierna, dallo stress e dalla routine quotidiana per poter condurre una vita felice. Non ti servono molte cose: basta uno zaino in spalla e un bel bosco per poter tornare a respirare. Dimenticati del telefono, dimenticati dei social e vivi il presente senza distrazioni inutili.

Regola n.° 5, il kalsarikänni dei finlandesi.

Il kalsarikänni rappresenta il miglior modo di rilassarsi secondo i finlandesi. Kalsarit significa “indumento intimo”, mentre kännit vuol dire “bere”; infatti, praticare il kalsarikänni significa prendersi del tempo per stare da soli in casa, in pigiama o mutande e bere un drink. Potremmo definirlo come una sorta di simpatico metodo di sopravvivenza inventato dai finlandesi per affrontare i lunghi e rigidi inverni.

Sono certa che molti di voi trovano la cosa interessante! La prossima volta che non avrai voglia di uscire di casa, preparati un drink, mettiti comodo e goditi il tuo meritato kalsarikänni.

Regola n.° 6, il gluggaveđur degli islandesi.

Il gluggaveđur altro non è che l’ottimismo. Gli islandesi la associano all’indefinibile e piacevole sensazione che si ha quando si è al calduccio dentro la propria casa, con una tazza di tè o caffè, e si osserva dalla finestra il tempo che c’è fuori. Trattandosi di Islanda il tempo raramente invoglierà a uscire. L’alternativa, quindi, diventa accomodarsi su un confortevole divano, con un morbido maglione o una copertina di pile, prepararsi una tazza di tè fumante e sperare che ci sia il giusto tempo atmosferico da ammirare (io starei ore a guardare la neve soffice ricoprire lentamente ogni cosa). Gli islandesi ritengono che sia proprio in questi momenti di contemplazione che la nostra mente partorisce i pensieri e le idee più brillanti.

Queste piccole regole, più o meno complesse da applicare, potrebbero allietare le vostre giornate. Qualunque sia il vostro metodo, vi auguro di sentirvi il più possibile vicini alla felicità o, se non lo siete, di trovare la forza di cambiare.

Giulia Giacomino