La rassegna stampa internazionale dell’UNINT
Protezione del clima e ristorazione in Germania: meno carne nelle università di Berlino. In Irlanda un articolo riferisce che sono state numerose le evacuazioni di cittadini dall’Afghanistan che fanno rientro nel Paese. In vista dell’anno scolastico alle porte, a Reims, in Francia, il Comitato scientifico raccomanda di effettuare maggiore screening per evitare nuove chiusure di classi. In Canada, arriva la notizia sulle restrizioni imposte dagli Stati Uniti per i viaggi non essenziali attraverso i confini tra USA e le nazioni confinanti. Arrestate a Mosca 18 persone accusate di frode da più di 10 milioni di rubli. InAngola l’Istituto Nazionale del Caffè dell’Angola (INCA) intende promuovere e rivitalizzare la produzione di caffè. Nello Yemen circa trenta combattenti filo-governativi sono stati uccisi nel corso di un attacco a una base aerea nel sud del paese. In Australia sono state fatte importanti innovazioni: confezioni di snack a base di vermi e tanto altro. Hong Kong ha riaperto le sue frontiere ai lavoratori domestici stranieri provenienti dall’Indonesia e dalle Filippine.
EUROPA
Protezione del clima e ristorazione in Germania: meno carne nelle università di Berlino. Gli studenti di Berlino chiedono cibo più sostenibile nelle mense: meno carne e più piatti vegetariani e vegani. Non ci sarà più carne in tavola il lunedì, meno cotolette e simili, scrive l’Abendzeitung di Monaco il 28 agosto. Già a partire dal semestre invernale, la ristorazione universitaria sarà ancora più ecologica. Il nuovo piano alimentare deriva dalla richiesta degli studenti di minimizzare l’impatto ambientale delle mense, spiega Daniela Kummle dello Studierendenwerk (opera universitaria) di Berlino. In futuro, carne e pesce costituiranno solo il 4% del menù, il resto sarà vegetariano o vegano. Secondo Kummle, nelle grandi mense viene servito ogni giorno da quasi dieci anni un pasto vegano, a base di ingredienti freschi e di stagione, con un basso impatto ambientale. Al momento, le mense sono chiuse e il cibo è disponibile su ordinazione per il ritiro. La protezione del clima sta diventando una questione sempre più discussa nelle università di Berlino, non solo per quanto riguarda l’alimentazione. Molte università stanno elaborando progetti globali per la tutela del clima e dell’ambiente. L’Università tecnica (TU) di Berlino, ad esempio, si è posta l’obiettivo di diventare climaticamente neutrale entro il 2045. Tra l’altro, gli edifici devono essere sottoposti alla riqualificazione energetica. Inoltre, centinaia di dipendenti hanno sottoscritto una dichiarazione di impegno volontario a voler evitare i voli a corto raggio per i viaggi d’affari. Per quanto riguarda la carne, le statistiche sulla macellazione riferiscono un minore consumo nella prima metà del 2021, fatta eccezione per il pollame, informa Handelsblatt il 16 agosto. Le macellerie di Wiesbaden, ad esempio, hanno prodotto meno carne nella prima metà del 2021 rispetto allo stesso periodo l’anno scorso, con un totale di 28,3 milioni di maiali, bovini, pecore, capre e cavalli macellati. Insieme al pollame, si tratta di poco meno di 3,8 milioni di tonnellate di carne, come riportato dall’Ufficio federale di statistica. Si parla dell’1,7% di carne in meno rispetto allo stesso periodo l’anno scorso. Nella prima metà del 2020, la produzione totale era già diminuita in Germania. Alcuni macelli sono rimasti temporaneamente chiusi a causa del coronavirus. Ciononostante, le statistiche sulla macellazione non permettono di trarre conclusioni effettive sul consumo di carne, anche perché in parte viene esportata, sostiene Handelsblatt. Tuttavia, secondo i dati indicativi del Centro Federale di Informazione per l’agricoltura (BZL), il consumo di carne pro capite in Germania era sceso al minimo decennale nel 2020. Con 57,3 kg a persona, è stato il livello di consumo più basso dal 1989. Si tratta di un totale di 750 g di carne in meno per persona rispetto al 2019. Sarebbe diminuito soprattutto il consumo di carne di maiale, con 940 g pro capite in meno. Per la carne di manzo e di vitello, 40 g in meno rispetto al 2019. Al contrario, il consumo di carne di pollo sarebbe aumentato di 180 g. Il presidente dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente Dirk Messner aveva avvertito tempo fa delle drammatiche conseguenze climatiche dell’allevamento industriale, suggerendo di dimezzare urgentemente il consumo di carne in Germania, secondo un articolo di Zeit del 28 marzo 2021. “Dobbiamo ridurre l’allevamento intensivo, in modo che gli eccessivi apporti di azoto diminuiscano e il suolo, l’acqua, la biodiversità e la salute umana ne risentano in misura minore”, aveva detto Messner ai giornali del gruppo mediatico Funke. “Perciò, dobbiamo essere onesti e parlare del consumo di carne troppo elevato. Se vogliamo effettivamente cambiare qualcosa e aderire alle raccomandazioni dell’OMS, il nostro obiettivo è quello di dimezzare il consumo di carne in Germania, con molteplici effetti positivi sull’ambiente”, ma anche per il proprio portafoglio: meno carne, meno spesa, ma di qualità migliore.
O.P.
Spagna. L’Istituto di Medicina Legale di Madrid dichiara di aver lavorato meno durante l’anno della pandemia e del confinamento, lo si legge su elpaís.com. Si sono registrati, nella regione della capitale spagnola, meno incidenti ma più omicidi e questo ha prodotto un aumento circa le sepolture a carico dei servizi sociali. Durante il 2020 sono diminuiti gli ingressi, gli incidenti e le autopsie a causa delle chiusure dovute alla pandemia da covid-19: una diminuzione del 14% rispetto al 2019 (1928 corpi analizzati nel 2020 contro i 2239 del 2019). Il maggior numero dei deceduti (1159) è dovuto a cause naturali, al secondo posto troviamo le morti violente (680 morti) ed infine le cause incerte (15). La categoria delle morti violente si suddivide tre gruppi: al primo posto ci sono le accidentali (326 decessi) come sinistri sul lavoro, morti per cadute, elettrocuzioni, consumo di droghe, morti per la strada; al secondo posto troviamo i suicidi (315), una cifra che non è praticamente aumentata negli ultimi anni; infine 38 omicidi. Il numero di omicidi rispetto al 2019 è dunque aumentato (da 29 a 38). Un numero che continua a rimanere basso se si considerano i 100 omicidi del 2003. L’arrivo della pandemia legata al coronavirus ha fatto si che si riducesse di molto lo spostamento dei cadaveri ai servizi forensi. A causa della paura del contagio e della mancanza dei mezzi per realizzare le prove, il Ministero di Giustizia ha deciso di restringere al massimo le autopsie. Secondo la normativa se un corpo risultava positivo al coronavirus, andava evitata l’autopsia per non causare possibili contagi. Le conseguenze economiche causate dalla pandemia hanno avuto ripercussioni anche sulle sepolture a carico dei servizi sociali municipali e regionali. Nel 2020 la regione si è fatta carico di ben 92 sepolture contro le 58 del 2019.
Y.C.
Un articolo di Breakingnews riferisce le numerose e pericolose evacuazioni dall’Afghanistan di cittadini che fanno rientro in Irlanda, la loro patria. Il numero dei restanti irlandesi ammonta a 60 attualmente e l’operazione non sarà priva di complicanze, stando a quanto ha riferito il Taoiseach. Tuttavia la settimana scorsa diplomatici, personale militare e 36 cittadini hanno lasciato il Paese. È stato intervistato Micheal Martin il quale ritiene di primaria importanza strategia e impegno da parte del Governo per aiutare questi cittadini soprattutto in seguito all’attacco all’aeroporto di Kabul. Martin si è detto molto preoccupato per questa situazione, ma non sono mancate da parte sua parole di elogio, ringraziamenti e complimenti vari per tutti coloro i quali apportano un prezioso aiuto in primis le squadre di soccorso. Si sta collaborando per permettere di far evacuare il maggior numero di persone e allo stesso tempo vengono forniti loro assistenza e supporto. Martin vuole rendere omaggio anche alle squadre consolari di emergenza per il lavoro svolto. Il Taoiseach Martin ha incontrato il leader del DUP, Partito Unionista Democratico, Jeffrey Donaldson venerdì scorso a Dublino. Anche il ministro Donaldson ha dichiarato di essere turbato per la faccenda del rimpatrio degli irlandesi che provengano da Nord o dalla Repubblica. Si sta studiando un piano strategico assieme a Londra per garantire che queste persone tornino a casa dalle loro famiglie sane e salve, questa cooperazione deve essere proficua. Il Ministro degli Esteri Simon Coveney afferma invece che l’Irlanda continuerà a sostenere i suoi cittadini in Afghanistan anche quando termineranno le partenze da Kabul. Il governo irlandese non può recriminarsi nulla, ha fatto tutto ciò che era in proprio possesso per poter aiutare. Il ministro ha asserito e garantito che loro aiuteranno coloro che vorranno lasciare l’Afghanistan ma questo lavoro richiede la collaborazione e lo sforzo di tanti Paesi e questa operazione avverrà nei prossimi giorni e settimane.
A.D.S.
In vista dell’anno scolastico alle porte, a Reims, in Francia, il Comitato scientifico raccomanda di effettuare maggiore screening per evitare nuove chiusure di classi. L’organo consultivo denuncia infatti il progressivo abbandono di questo test che, se fosse realmente effettuato, aiuterebbe a mantenere le classi integre e le scuole aperte. Quella resa pubblica venerdì 27 agosto dal Comitato scientifico è una nota di allarme che ha l’obiettivo di invitare ad agire con prudenza. In tal senso, le direttive impartite dal Ministero dell’istruzione nazionale risultano essere molto superficiali, laddove invece sarebbero fondamentali controlli generalizzati e con cadenza molto più regolare, in mancanza dei quali il rientro a scuola potrebbe essere molto complesso. Il pericolo chiusura è sempre in agguato e dovuto principalmente alla popolazione attualmente ancora non vaccinata che farebbe circolare rapidamente il virus. Già il 20 agosto il Comitato aveva consegnato un documento, aggiornato mercoledì e diffuso venerdì in cui si ribadiva la necessità dell’apertura scolastica per preservare la salute mentale e l’educazione dei bambini. In tutto ciò, non bisogna esonerare da responsabilità i vaccinati, dietro il pretesto del green pass. Il ministro dell’istruzione nazionale, Jean-Michel Blanquer, ha annunciato la decisione di effettuare 600.000 test salivari settimanali nelle scuole elementari, che accolgono circa 4 milioni di studenti. In tal modo, il Consiglio spiega che uno screening bisettimanale permetterebbe di mantenere le classi aperte se i possibili bambini infettati sono rimandati a casa. Inoltre i benefici di questa decisione avrebbero conseguenze positive anche nel controllo generale della pandemia. “Il pass sanitario non deve essere inteso né applicato come protezione assoluta contro la contaminazione”, avverte lo stesso documento. Esserne in possesso non esonera dal mantenere la distanza fisica, l’aerazione dei locali e l’uso della mascherina, in particolare per le persone più a rischio. Fonte LeMonde.
M.P.
AMERICA
Da Toronto, Canada, arriva la notizia pubblicata da CTV News sulle restrizioni imposte dagli Stati Uniti per i viaggi non essenziali attraverso i confini tra USA e le nazioni confinanti sia a sud sia a nord, fino al 21 settembre. ll Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha comunicato che le misure rimangono in vigore per “minimizzare la diffusione dei contagi da Covid-19, inclusa la variante Delta”, mentre dal 9 agosto gli americani completamente vaccinati hanno la possibilità di entrare in Canada per visite non essenziali. “Il DHS, (il Department of Homeland Security, Dipartimento della Sicurezza Interna, ndr) continua a lavorare a stretto contatto con i suoi partner negli Stati Uniti, e a livello internazionale, per capire come riprendere in modo sicuro e sostenibile i viaggi ordinari”, ha dichiarato l’istituzione stessa. Alcuni canadesi, soprattutto quelli con i loro cari negli Stati Uniti, hanno espresso il grande dispiacere che si prova a non poter attraversare il confine per una semplice visita. I viaggi aerei verso gli Stati Uniti al momento sono consentiti a certe condizioni, tra cui il tampone negativo o il certificato di guarigione. Il leader liberale Justin Trudeau ha dichiarato alla stampa che “c’è sempre stata una certa asimmetria negli accordi” tra le restrizioni al confine canadese e statunitense, durante tutta la pandemia. “I canadesi vaccinati e non sono hanno sempre avuto la possibilità di viaggiare verso la Florida o l’Arizona per Natale, mentre non era possibile per gli americani andare in Canada nei cottage” […] Quindi, lavoreremo insieme il più possibile per coordinarci e assicurarci che le cose vadano bene, ma ogni Paese deve prendere le proprie decisioni”. Ora che le restrizioni sono state allentate sul lato canadese del confine, gli americani in visita devono essere completamente immunizzati con uno dei quattro vaccini contro il Covid-19 approvati da Health Canada: Pfizer-BioNTech, Moderna, il vaccino Oxford-AstraZeneca o il Johnson & Johnson a dose singola. Inoltre, devono essere in possesso di un test molecolare negativo di 72 ore massimo e usare l’app ArriveCAN o il portale online per caricare i dettagli della loro vaccinazione.
M.P.
RUSSIA
La polizia della regione di Mosca ha arrestato 18 persone per una serie di frodi su Internet per un valore di oltre 10 milioni di rubli. I detenuti sono sospettati di aver commesso una serie di appropriazioni indebite tramite siti web, riferisce l’agenzia stampa della città di Mosca (Mskagency), dopo essere stata informata del fatto dal rappresentante ufficiale del Ministero degli Interni Irina Volk. “Gli agenti del GUUR (Direzione Generale delle indagini penali) del Ministero degli Interni della Federazione russa, insieme ai colleghi dell’oblast’ di Mosca e di Vologda, hanno arrestato un gruppo di 18 persone sospettate di frode seriale tramite Internet. Gli imputati hanno creato siti web in cui pubblicavano informazioni sulla vendita all’ingrosso di merci varie a poco prezzo a persone fisiche e giuridiche. Dopo aver ricevuto il pagamento anticipato, i soldi venivano trasferiti sul conto di strutture commerciali controllate, venivano incassati e rubati.”, ha affermato Volk. La polizia è riuscita ad accertare il possibile coinvolgimento di queste persone in 9 episodi di frode, il cui danno ammonta a oltre 10 milioni di rubli. Durante le perquisizioni, le forze dell’ordine hanno sequestrato apparecchiature informatiche, mezzi di comunicazione, dispositivi di archiviazione, documenti e altri oggetti che potrebbero essere utili alle indagini.
Sul caso è stato avviato un procedimento penale ai sensi del paragrafo 4 dell’art. 159 del Codice Penale della Federazione russa (“Frode”) e le indagini sono ancora in corso.
E.R.
SUDAFRICA
Angola: l’Istituto Nazionale del Caffè dell’Angola (INCA) intende promuovere e rivitalizzare la produzione di caffè in Angola. José Mahinga, vicedirettore generale dell’Area Tecnica dell’INCA, in un’intervista rilasciata alla testata giornalistica Jornal de Angola, ha dichiarato che la produzione attuale di caffè è caratterizzata da vecchie piantagioni, lavoro a conduzione familiare e bassi livelli di tecnologia nei circa 36.000 ettari di superficie redditizia, contro i 600.000 ettari che il paese contava in passato. Secondo dati recenti, nel 2018 sono state registrate 6.400 tonnellate di caffè robusta contro le 4.245 del 2019 e le 5.570 del 2020, mentre il raccolto di arabica è stato pari a 110 tonnellate nel 2018, 124 tonnellate nel 2019 e 480 tonnellate nel 2020. Tra il 2018 e il 2020, i principali paesi di esportazione sono stati Libano, Spagna e Portogallo. Secondo il funzionario dell’INCA, con le 6.050 tonnellate di caffè commerciale, il paese ha generato 100.883 sacchi da 60 kg nell’ultimo anno e presuppone che, se ci saranno più investimento nel settore, il paese possa produrne in quantità più elevate. A causa dei deboli investimenti, l’attuale produzione di caffè dell’Angola è stata molto bassa rispetto ai tempi coloniali, periodo in cui il paese ha raggiunto il terzo posto su scala mondiale come maggior produttore del “grano rosso”. Per risollevare ed incrementare la catena del caffè e della coltivazione di cacao e anacardi occorre un investimento di più di 150 milioni di dollari. Un investimento di questo tipo permetterebbe al paese di aumentare i produttori, recuperare gran parte delle proprietà e delle infrastrutture precedentemente utilizzate per la produzione di caffè su larga scala e mettere nuovamente in funzione tutte le piantagioni e le fattorie.
S.F.
MEDIO ORIENTE
BBC. In Yemen circa trenta combattenti filo-governativi sono stati uccisi nel corso di un attacco a una base aerea nel sud del paese. Secondo quanto ha riportato un portavoce delle forze meridionali yemenite, Mohammed al-Naqeeb, la base aerea di al-Anad è stata presa di mira con l’uso di droni e di missili armati. Il numero di vittime ammonterebbe a 30 mentre i feriti sarebbero circa 60 ma, con il proseguire delle ricerche nel sito effettuate dalle squadre di soccorso, questa stima potrebbe aumentare. Al-Naqeeb ha dato la colpa dell’attacco al movimento ribelle Houthi. Il gruppo è difatti allineato con l’Iran e sta combattendo una guerra contro il governo che è invece sostenuto dall’Arabia Saudita. Da parte degli Houthi non è ancora arrivato nessun commento riguardo ai rapporti ma, in passato, nel gennaio 2019 il movimento ha già attaccato la stessa base aerea con l’impiego di droni che hanno ucciso sei soldati mentre alcuni ufficiali di alto rango assistevano ad una parata. Lo Yemen è teatro di un conflitto che va avanti da anni e che si è intensificato nel 2015, quando i ribelli Houthi hanno preso il controllo della maggior parte del paese e, in risposta, una coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha dato avvio ad un’operazione militare volta a ripristinare il governo del presidente yemenite Abdrabbuh Mansour Hadi. Dall’inizio degli scontri, i morti ammontano ad oltre 130.000 persone e, secondo quanto sostengono le Nazioni Unite, il conflitto avrebbe generato una delle crisi umanitarie più gravi al mondo. Un soldato ha assistito all’attacco ad al-Anad e ha riportato all’agenzia di stampa AFP di aver visto un drone librarsi sopra la base aerea. Insieme ai suoi compagni dice di aver tentato di abbatterlo ma invano. Il velivolo si è diretto subito verso l’hangar, dove ha sparato due missili. Un altro soldato, che è rimasto ferito nell’attacco, ha dichiarato che, al momento dell’attacco con missili e droni carichi di bombe, all’interno dell’hangar vi erano circa 50 soldati. Il presidente yemenita Hadi ha espresso le sue condoglianze per le famiglie di coloro che sono stati uccisi o colpiti del corso dell’attacco. Ha infine promesso loro che gli Houthi “pagheranno pesantemente per tutti i crimini cha hanno commesso ai danni della popolazione dello Yemen”.
L.L.
OCEANIA
Negli ultimi tempi in Australia sono state fatte importanti innovazioni: confezioni di snack a base di vermi della farina, diserbo mediante droni e tanto altro. Come si legge nel theage.com, durante la pandemia la tecnologia ha perso pochissimi colpi e alcune delle ricerche e degli sviluppi più avventurosi sono avvenuti in Australia. Un rapporto del CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) di aprile afferma che gli attuali sistemi alimentari non possono produrre abbastanza cibo altamente proteico per la crescente popolazione mondiale. Proprio per questo l’entomofagia (termine che indica il mangiare insetti) è in forte aumento. Ad oggi l’idea è difficile da vendere nella maggior parte dei paesi occidentali, ma gli insetti possono essere gustosi e nutrienti, inoltre, l’allevamento di creature con più di quattro zampe usa pochissima acqua, produce una piccola frazione di CO² rispetto all’allevamento di bestiame e può essere fatto in magazzini urbani, riducendo i costi di trasporto e la necessità di terra coltivabile. Il più grande produttore australiano, Circle Harvest, un fornitore di vermi della farina, grilli e prodotti associati, ha affermato che aumenterà la sua capacità di produzione da 200 chilogrammi a 10 tonnellate al mese quando si trasferirà nei nuovi locali nella parte occidentale di Sydney, alla fine di quest’anno. Tra i prodotti della sua linea ci sono confezioni di snack a base di bacche di sale e rosmarino e una miscela di brownie da cuocere in casa utilizzando la farina di grilli. Droni e altri robot – o “cobot”, per usare il termine per quelli progettati per collaborare o interagire con gli umani – giocheranno un ruolo sempre maggiore nel nostro futuro. Si pensi al lavoro di salvataggio in un edificio crollato aiutato da droni appositamente costruiti, o “lucertole elettroniche” in grado di scalare pareti a picco e strisciare attraverso piccole aperture per individuare i sopravvissuti. Queste ultime sono attualmente in fase di sviluppo presso l’Università della Sunshine Coast. Oppure un robot come il drone controllato dall’intelligenza artificiale sviluppato dall’israeliana Tevel Aerobotics Technology che può identificare la frutta matura e raccoglierla, 24 ore su 24. Per di più la neozelandese AgResearch ha condotto uno studio di tre anni sul diserbo tramite droni, con l’obiettivo di identificare le piante indesiderate in base alle loro firme chimiche uniche e al modo in cui riflettono la luce, e di mappare con precisione la loro posizione usando il GPS. Il leader del programma, il dottor Kioumars Ghamkhar, ha detto che il drone potrebbe poi distruggere le erbacce con il laser.
V.G.
CINA
In Cina, Hong Kong ha riaperto le sue frontiere ai lavoratori domestici stranieri provenienti dall’Indonesia e dalle Filippine, ma, meno del 20% può entrare nella città a causa del numero limitato delle stanze d’hotel per la quarantena. I gruppi degli impiegati hanno dichiarato che era estremamente difficile assicurare una camera d’hotel per le donne delle pulizie o gli aiutanti poiché dovevano passare 21 giorni in isolamento. I gruppi per i diritti dei lavoratori hanno ritenuto ingiusto che ai lavoratori veniva richiesto di stare in una stanza d’hotel mentre tutti gli altri viaggiatori potevano sceglierne tra più di 30. Hanno reputato i lavoratori domestici, un gruppo ad alto rischio. Secondo asiatimes.com ,Hong Kong, per molti anni ha avuto crescenti richieste di lavoratori domestici. Dallo scorso anno, l’offerta dei lavoratori è diminuita, in quanto, molti, che erano rimpatriati per le vacanze, non sono potuti tornare a causa delle forti restrizioni imposte dalla quarantena. Alla fine dello scorso anno, il numero dei lavoratori domestici ha subito un calo dal 25,436 al 373,884 e dal 399,320 in rapporto ad un anno fa. Alcuni gruppi d’impiegati hanno chiesto aiuto ai consolati generali delle Filippine e Indonesia e al governo di Hong Kong. I Paesi hanno raggiunto un accordo la scorsa settimana, il quale consentirà ai lavoratori domestici vaccinati di entrare in città da lunedì. Tuttavia, all’inizio erano disponibili solo 409 camere al Silka Tsuen Wan hotel. Il soggiorno obbligatorio di 21 notti nella struttura albergheria costerà 16.800 HK$, più di 3,5 volte il salario minimo mensile per una cameriera. Nonostante il sovrapprezzo, il Silka Tsuen Wan Hotel era al completo lunedì mattina, senza camere disponibili fino a novembre.
C.C.
Rassegna stampa a cura di:
Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua russa)
Oxana Parshina (lingua tedesca)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)