La rassegna stampa internazionale dell’UNINT
In Germania, la tempesta Bernd ha sconvolto il Paese. Strasburgo, via alla sperimentazione della pedonalizzazione di una parte della città. In Russia è stato ricordato il 103º anniversario dell’assassinio della famiglia Romanov. Nel Sudafrica, dopo giorni di violenza e disordine pubblico a causa dell’arresto dell’ex Presidente Jacob Zuma, torna la pace con la riapertura della via commerciale. Nel Regno Unito più di un terzo dei londinesi non sono vaccinati. In Brasile, Rio de Janeiro ospita il 27° Congresso Mondiale degli Architetti. In Spagna domato incendio che ha bruciato quasi 500 ettari nella riserva di Cap de Creus. In Cina, Taiwan ha concesso l’approvazione per l’uso di un vaccino contro il coronavirus prodotto localmente dalla società farmaceutica Medigen.
EUROPA
Un articolo di Bbc News afferma che in Gran Bretagna più di un terzo dei londinesi non hanno neanche ancora ricevuto la prima dose di vaccino. I dati di NHS England rivelano che il 55% non ha la seconda dose, l’88% ha una copertura parziale e infine il 68% ha la totale. I centri vaccinali sono sparsi in tutta Londra ed in tutti gli spazi che potessero essere idonei. Sono 300 i luoghi dove le persone possono recarsi per vaccinarsi. Tutto il possibile è stato fatto. Il governo inglese ha come obiettivo quello di offrire a tutti gli adulti la prima dose. Come in Italia, anche i medici di famiglia hanno la possibilità di vaccinare i propri pazienti ma molti inglesi non ne hanno uno. Una situazione simile accade anche coi migranti residenti a Londra perdendo il proprio turno vaccinale. È intervenuto anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, riferendo che stanno portando avanti questa campagna contro il Covid con determinazione e manca poco per raggiungere i due terzi di adulti vaccinati. Un milione di londinesi hanno ricevuto il vaccino. I dati mostrano che il 45% della popolazione di Londra tra 18 e 24 anni ha ricevuto la prima dose, nel Sud Ovest moltissimi sono i giovani vaccinati, i distretti di Londra, Bexley, Bromley, Richmond e Sutton hanno la più alta percentuale di residenti che hanno ricevuto la prima dose. Il distretto di East London vede basse percentuali di seconde dosi somministrate. Il dottor Somen Banerjee, direttore della sanità pubblica del distretto, ha spiegato il motivo di questo dato ed è perché registra la popolazione più giovane del paese e solo il 6% dei residenti sono over 65. Quindi guardando le cifre complessive e facendo un confronto con altri, si avrà una stima inferiore di adulti vaccinati. Attualmente si sta lavorando per promuovere il vaccino tra i giovani. In vista dell’allentamento delle restrizioni, il professor Kevin Fenton, afferma che tutto dipende dai londinesi e dai loro comportamenti, da che misure adottano per proteggere se stessi e gli altri.
A.D.S.
A Strasburgo, via alla sperimentazione della pedonalizzazione di una parte della città. A riportare la notizia è LesEchos tramite il giornalista incaricato a Strasburgo, Bénédicte Weiss. Il piano pedonale, a due mesi dalla sua adozione, ad inizio estate 2021, ha dato il via al suo test prova effettivo. L’obiettivo è sicuramente quello di indurre a nuovi usi dello spazio pubblico, incoraggiare il commercio del centro e sostenere la vitalità culturale. Secondo le previsioni, fino al 31 agosto, la zona compresa tra la rue du Dôme, la place Broglie e alcune banchine saranno interamente pedonali, in una fascia oraria stabilita. Oltre gli orari prefissati, le automobili dovranno dare la precedenza a pedoni e ciclisti, così come per i parcheggi; l’unica eccezione verrà riservata ai proprietari di parcheggi privati. Il piano non rappresenta una novità per la città che, al contrario, ne aveva già adottato uno nel 2012, permettendole di ricevere la nomina di seconda città francese dove si cammina di più. È evidente la volontà di incitare i cittadini a fare a meno dei veicoli anche per percorrere brevi distanze, avvalendosi bensì, della bicicletta o facendo delle passeggiate. A tal proposito, sono undici le misure d’azione da adottare: mantenere la continuità pedonale, estendere la rete stradale o favorire la marcia verso la scuola, luogo la cui circolazione automobilistica dovrebbe essere ridotta visto la frequenza di una grande quantità di ragazzi e bambini. È previsto un rimborso dell’esperimento a fine dell’estate.
M.P.
Spagna. È notizia di domenica sera 18 luglio che i pompieri, dopo circa 48 ore dallo scoppio, sono riusciti a domare l’incendio divampato nei pressi del Parco Naturale di Cap de Creus, situato nella provincia catalana di Girona. Circa 350 le persone evacuate, tra zone residenziali, un campeggio ed un monastero. A causa dell’incendio si sono bruciati quasi 500 ettari di verde, in gran parte all’interno della riserva naturale fino a raggiungere le aree forestali che circondano il Comune di Port de la Selva. Ed è in questo comune che sono ospitate la maggior parte delle persone evacuate, le altre sono situate al palazzetto dello sport di Llançà. Secondo quanto riportato su elmundo.es la principale ipotesi al vaglio dagli investigatori circa le cause dell’incendio, sembrerebbe essere un mozzicone di sigaretta lanciata da un’automobile in corsa.
Secondo le autorità questo risulta essere l’incendio più importante divampato in Catalogna nel 2021 fino ad ora. Nelle ultime ore dei soccorsi, nonostante i vigili del fuoco erano riusciti nell’impresa di domare le fiamme, un alto grado di preoccupazione relativo all’alzarsi della tramontana, scuoteva gli animi dei soccorritori. Il rischio era quello di vedere le fiamme ravvivarsi. Per questo motivo le operazioni si sono concentrate nelle ore più critiche per individuare i punti più caldi e frenare il più possibile l’avanzata del fuoco.
Nelle operazioni di spegnimento del fuoco sono stati impiegati almeno 15 aerei militari ed una 90 di mezzi terrestri in dotazione ai pompieri della Generalitat catalana. Al fine di facilitare i lavori alcune strade sono state a lungo chiuse.
Nella giornata di sabato, con le operazioni ancora nel pieno ello svolgimento, il consigliere degli Interni della Generalitat, Joan Ignasi Elena i Gracia, si è recato al comando centrale per essere aggiornato in tempo reale sullo sviluppo delle indagini. Il consigliere è rimasto indignato di fronte l’ipotesi che a bruciare quasi 500 ettari di riserva naturale sia stato un gesto del tutto evitabile come quello di lanciare un mozzicone di sigaretta dal finestrino di un’automobile. Gli agenti dell’unità scientifica sono al lavoro, stanno analizzando il mozzicone su due fronti: uno capire se veramente è la causa dell’incendio; secondo poi per riuscire ad estrarre resti di DNA per identificare la persona.
Il consigliere Elena ha inoltre fatto un “appello alla prudenza”, ricordando quanto la situazione del clima attuale sia già complicata.
Y.C.
La tempesta Bernd ha sconvolto la Germania: diverse le aree inondate, il bilancio delle vittime continua a salire e migliaia sono i dispersi. La settimana precedente, la tempesta è rimasta a lungo stabile sulla Renania-Palatinato e sul Nordreno-Vestfalia, provocando un aumento troppo rapido e senza precedenti dei livelli d’acqua dei fiumi Ahr ed Erft. Tra i danni più evidenti nelle zone inondate della Germania occidentale si contano sette ponti ferroviari che attraversavano l’Ahr nella Renania-Palatinato e che ora non ci sono più, mentre a Erftstadt-Blessem, vicino a Colonia, dove fino a poco tempo fa sorgeva uno storico castello, parti di esso sono state spazzate via in un cratere che minaccia altri cedimenti. Lo Stato ha annunciato miliardi di aiuti e gli assicuratori si aspettano l’ anno di danni più grande dal 2013, scrive SZ domenica 18 luglio. Sabato e domenica gli elicotteri hanno continuato a sorvolare senza sosta la valle dell’Ahr, mentre i soccorritori a terra estendevano le zone di ricerca. Migliaia di persone sfollate hanno trovato riparo nei rifugi, presso amici o volontari. Si tratta di un disastro umanitario, sostiene SZ. Infatti, solo nel territorio di Ahrweiler, in Renania-Palatinato, sono morte più di 110 persone, le cui case sono state spazzate via. I livelli d’acqua dell’Ahr, dell’Erft, ma anche del Reno, in cui entrambi i fiumi confluiscono, stanno ora scendendo. Tuttavia, più l’acqua si ritira, più sono visibili i danni alle case, alle imprese e alle infrastrutture. L’Associazione tedesca di assicurazioni (GDV) comunicherà una prima previsione dei danni in settimana, ma è chiaro che la tempesta costerà miliardi di euro alle imprese assicurative. Centinaia di edifici sono andati distrutti nel solo circondario di Ahrweiler, quello più duramente colpito dall’attuale inondazione e che la cancelliera Merkel ha visitato domenica. Molte delle persone colpite non hanno nemmeno la copertura assicurativa necessaria. SZ precisa che l’assicurazione delle abitazioni copre i danni causati da inondazioni o frane solo se i proprietari hanno stipulato una copertura per calamità naturali in aggiunta, ma si tratta solo del 47% degli edifici in Nordreno-Vestfalia e del 37% in Renania-Palatinato. Tra i politici si discute periodicamente la possibilità di rendere obbligatoria la copertura per calamità naturali. Però, gli assicuratori sono contrari, perché dovrebbero accettare persino i clienti che vivono nelle zone ad alto rischio. Inoltre, temono che lo Stato possa dettare i costi e le condizioni in caso di copertura obbligatoria. Intanto, il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz propone aiuti di emergenza da parte dello Stato alle vittime delle inondazioni. Il governo si riunirà mercoledì 21 luglio per decidere sul pacchetto d’aiuti necessario. Secondo quanto riportato da t-online, sono attese ulteriori piogge intense e l’aumento dei livelli d’acqua, specialmente in Passavia, nella Bassa Baviera. Attualmente il livello d’allerta è 3 (con un massimo di 4) anche in altre aree, come lungo i fiumi Salzach e Loisach, e anche Berchtesgadener Land in Alta Baviera ha dichiarato lo stato di emergenza. In Nordreno-Vestfalia, numerose città hanno fatto appello alla gente di non ostacolare le operazioni dei soccorritori e di non fare turismo sensazionale. Infatti, diversi curiosi hanno intralciato i lavori di pulizia e salvataggio ad Aquisgrana, venendo da fuori regione solo per fare foto spettacolari e girare video della tragedia. Facendo così, hanno bloccato anche il passaggio dei veicoli dei vigili del fuoco, della Croce Rossa tedesca, dei soccorsi e delle imprese di smaltimento dei rifiuti verso le case colpite, ignorando persino le barriere e le istruzioni delle forze dell’ordine per filmare le vittime del disastro che sgomberavano le proprie case. Le inondazioni stanno colpendo anche l’Austria, in particolare nella città di Hallein. Mentre sui fiumi Saar e Mosella, stando al servizio meteorologico tedesco, non sono previste ulteriori precipitazioni fino a venerdì. “Nel corso della prossima settimana, il livello dell’acqua su tutta la Mosella continuerà a scendere in modo significativo”. Sull’Alta Mosella i livelli d’acqua stavano scendendo già domenica, come riferito dal centro di previsioni delle inondazioni (HVZ) dell’Agenzia di tutela dell’ambiente (Landesamt für Umwelt) in Renania-Palatinato. Dopo le forti piogge, vi è un allarme inondazione anche intorno a Monaco, dove l’Isar ha raggiunto il livello 1 nel primo pomeriggio di domenica, con circa 298 cm d’acqua registrati la mattina del lunedì 19 luglio. BR24 informa che il livello 2 viene raggiunto a 300 cm, ma già a 270 cm si temono straripamenti nell’area.
O.P.
AMERICA
Negli Stati Uniti d’America, il giudice Andrew S. Hanen ha dichiarato illegale il DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals), il programma che ha protetto migliaia di giovani adulti senza documenti dalla deportazione, mettendo ancora una volta in discussione il destino degli immigrati conosciuti come Dreamers. Il giudice federale del Texas ha dichiarato che il presidente Obama ha oltrepassato l’autorità conferitegli quando ha creato questo programma nel 2012. Ci si aspetta che l’amministrazione Biden faccia appello alla sentenza e, a meno che il Congresso non intervenga con un rimedio legislativo, la legalità finale del DACA sarà decisa dalla Corte Suprema. Dal suo inizio DACA ha permesso ha più di 800.000 immigrati, che sono stati portati illegalmente negli USA o hanno ricevuto lo status di migranti illegali quando erano piccoli, di rimanere nel Paese e assicurarsi l’autorizzazione al lavoro. Michael Kagan, il direttore della clinica dell’immigrazione all’Università del Nevada ha detto che “sfortunatamente i Dreamers potrebbero dover vivere con un certo livello di dubbio e ansia per il prossimo futuro”. Il Texas, che ha guidato lo sforzo di terminare il programma, è stato seguito anche da Alabama, Arkansas, Kansas, Louisiana, Mississippi, Nebraska, South Carolina e West Virginia. Come si legge nel nytimes.com, i funzionari di questi stati hanno sostenuto che il programma è stato adottato impropriamente e li ha lasciati con l’onere di pagare l’istruzione, l’assistenza sanitaria e altri benefici per gli immigrati che sono rimasti nel Paese sotto la protezione del DACA.
V.G.
AMERICA DEL SUD
Domenica 18 luglio è cominciato a Rio de Janeiro il Congresso Mondiale degli Architetti, un evento caratterizzato da mostre e attività culturali che segna la riapertura al pubblico. L’Instituto dos Arquitetos do Brasil (Beco do Pinheiro, 10- Flamengo) ospita il 27° Congresso Mondiale degli Architetti e, per la realizzazione dell’evento, è stato previsto il sostegno del Consiglio di Architettura e Urbanistica del Brasile (CAU-BR) e della Federazione Nazionale degli Architetti e degli Urbanisti (FNA). Il congresso era stato originariamente previsto per luglio dello scorso anno con la partecipazione di circa 20.000 professionisti proveniente da tutto il mondo tuttavia ma poi, a causa della pandemia, è stato annullato. Architetti, urbanisti e leader di comunità molto importati non hanno smesso di credere in questo progetto e hanno deciso di riorganizzarlo quest’anno con la partecipazione di 195 paesi, di cinque continenti, riuniti insieme per discutere questioni che fanno parte della nostra vita. Il presidente del comitato esecutivo del progetto, Sérgio Magalhães sostiene che il congresso di Rio può aiutare a riconoscere l’importanza delle città, rendendole meno diseguali, con buone infrastrutture, una buona mobilità, con alloggi adeguati e sani (O Globo). L’evento più significativo è la mostra “Architetture in Portoghese- Dialoghi emergenti”, presentata dall’International Council of Portuguese Language Architects (CIALPS). Si tratta di una mostra-film a cura di Ana Vaz Milheiro, Inês Lima Rodrigues e Jorge Figueira e coordinato da Rui Leão. Il film è il risultato di 11 opere di studio provenienti da otto territori di lingua portoghese, quali il Brasile, Capo Verde, Goa, Guinea-Bissau, Macao, Mozambico, Portogallo e São Tomé e Principe. Il film inviterà ad una riflessione sul mosaico culturale di Rio e dell’architettura lusofona. Secondo l’architetto e copresidente dello IAB/RJ, Lígia Tammela, è “una grande gioia e opportunità mettere in pratica questo concetto di spazio per condividere le risorse […] che porteranno una varietà estetica, di narrazioni che configurano la ricchezza della nostra cultura” (Jornal do Brasil). Si tratta di un evento di grande importanza dal punto di vista culturale ma che diventa al tempo stesso simbolo di ripartenza dopo le precedenti chiusure a causa della pandemia da Covid-19. È simbolo di ripartenza, oltre che “il più grande forum di discussione sul futuro delle città e il primo ad affrontare gli effetti della crisi globale derivante dalla pandemia” (O Globo).
S.F.
RUSSIA
Nella notte tra il 16 e il 17 luglio duemila persone hanno onorato la memoria della famiglia Romanov ad Ekaterinburg, in Russia, scrive Pravda. La processione è stata guidata dal metropolita Evgenij partendo dalla Chiesa sul sangue, costruita sul luogo dove esattamente 103 anni fa la famiglia reale venne brutalmente assassinata dai bolscevichi: l’ultimo imperatore di Russia, Nicola II, l’imperatrice Alexandra, lo zarevic Aleksej e le figlie Tatiana, Olga, Maria e Anastasia.
Il percorso è terminato al monastero Ganina Yama, luogo di sepoltura dei Romanov fino al 1989.
Ogni anno ad Ekaterinburg si svolge questa processione nella notte in cui morì la famiglia reale, e quest’anno il metropolita di Ekaterinburg Evgenij ha dato la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill ai partecipanti alla messa, con la preghiera di essere rispettosi gli uni con gli altri e di osservare tutte le misure di sicurezza anti covid. Infatti, secondo quanto riferito dal sito ufficiale della Chiesa Russa Ortodossa (Patriarchia.ru), in riferimento alla diffusione dei contagi da coronavirus, tutti gli eventi dedicati alle “giornate dello zar” (Царские дни) si svolgono nel rispetto delle misure di sicurezza legate alla situazione epidemiologica: indossare la mascherina, disinfettare le mani, misurare la temperatura. Patriarchia.ru riporta che i volontari hanno ricordato ai credenti la necessità di rispettare il distanziamento sociale e che sono state distribuite le mascherine a chi ne era sprovvisto. Secondo il sito web della diocesi “l’iniziativa è partita dalla gente stessa”, che ha voluto ripercorrere con la preghiera il sentiero lungo il quale i corpi dei Romanov sono stati trasportati da Casa Ipatiev al luogo che poi è diventato il monastero dei Portatori della Passione a Ganina Yama. Sabato mattina presto è stata celebrata la messa nel monastero, che ha riunito circa duemila fedeli.
E.R.
MEDIO ORIENTE
Nei territori palestinesi, la polizia israeliana ha sparato gas lacrimogeni e proiettili ricoperti di gomma contro i fedeli riuniti nel complesso della moschea di al-Aqsa. Centinaia di pellegrini ebrei si stavano nel mentre dirigendo lì per celebrare una festa religiosa. Le tensioni e il pellegrinaggio ebraico previsto domenica 18 luglio presso la moschea sono state condannate dai palestinesi. Il sito, che è il terzo luogo più sacro dell’Islam ed è anche noto come Monte del Tempio, è ormai altamente sensibile nella Gerusalemme Est occupata. Il primo ministro nazionalista di destra israeliano Naftali Bennett ha sostenuto la decisione dello Stato di consentire agli ebrei di visitare il sito. Secondo la polizia israeliana, nelle prime ore del mattino “i giovani palestinesi hanno iniziato a lanciare pietre sulla spianata del Monte del Tempio verso le forze di polizia, che li hanno dispersi”. Al momento non sono disponibili notizie ufficiali riguardo possibili arresti o feriti. La delegazione dell’UE nei territori palestinesi in un tweet si è detta preoccupata per le tensioni in corso e ha sottolineato quanto sia importante che si evitino atti di incitamento. Ha inoltre chiesto il rispetto dello status quo del sito e ha esortato i leader israeliani, religiosi e comunitari a “calmare urgentemente questa situazione esplosiva”. L’incidente è avvenuto durante la festa ebraica di Tisha B’av, la quale segna il giorno in cui migliaia di anni fa i templi ebraici situati nel Monte del Tempio furono distrutti. Il luogo sacro fa parte di Gerusalemme Est, che Israele ha occupato ed annesso fin dal 1967, ma è amministrato dall’organizzazione musulmana Waqf che concede agli ebrei un accesso limitato. Il Waqf ha condannato le violazioni e gli attacchi compiuti da gruppi di fanatici ebrei, con il sostegno e la copertura politica del governo israeliano, sostenendo che Israele mirava a una guerra di religione. L’Autorità Palestinese ha accusato Israele di manomettere la sicurezza e la stabilità della regione favorendo le incursioni dei pellegrini. Il neopremier Bennett, che appartiene alla destra religiosa israeliana ma è a capo di una coalizione che comprende una di sinistra e un partito di cittadini palestinesi di Israele, ha garantito che le visite degli ebrei al Monte del Tempio continuino in modo organizzato e sicuro. Ha poi dichiarato che la libertà di culto nel sito sarà pienamente preservata anche per i musulmani. Due anni fa, quando le festività ebraiche e musulmane coincidevamo, le violenze sul luogo hanno causato decine di ferite tra i palestinesi e sette arresti.
L.L.
AFRICA
Il 7 luglio del 2021 il Sudafrica vede il suo Presidente, ormai ex, Jacob Zuma arrestato dopo essersi costituito per oltraggio. Jacob Zuma, dopo nove anni al potere, viene condannato a 15 mesi di carcere; la notizia dell’arresto comporta episodi di violenza e disordine all’interno del Paese. Ad oggi, però, a due settimane di distanza dall’arresto, ritorna la calma nelle province del KwaZulu-Natal e nel Gauteng con l’apertura della N3: via commerciale e di collegamento per le due zone del Paese. La testata online news24 afferma che quasi 100 veicoli entrano ogni giorno all’interno della provincia del KwaZulu-Natal. Ad annunciare la riapertura della via è stato il Ministro delle imprese pubbliche Pravin Gordhan durante una conferenza sulla N3 a Heidelberg, dove si discute sull’importanza di tale punto per il commercio via terra e delle sue conseguenze data la chiusura per diversi giorni dopo attacchi sporadici. Pertanto, ora l’autostrada è stata riaperta e beni alimentari e carburante vengono portati nel KwaZulu-Natal sotto stretta sorveglianza. Rimane la paura di una possibile crisi alimentare. “Una delle cose che abbiamo imparato negli ultimi dieci giorni è quanto siano critiche le strade tra Durban e Gauteng”, ha detto Gordhan ai media. “Nelle ultime 24 ore, su questa e altre rotte, circa 1.800 camion hanno viaggiato dal Gauteng al KZN, e ora si parla di 93 camion all’ora. I nostri porti sono funzionali: sono riforniti di benzina, diesel, grano che deve essere spostato in tutto il Paese e di alimenti lavorati destinati al KZN.” Le parole del Ministro Gordhan sottolineano, da un lato, to l’importanza della strada N3 e dall’altro l’interdipendenza tra le diverse province e gli impianti di produzione in tutto il paese.
M.P
CINA
Taiwan, Cina. Lunedì il governo di Taiwan ha concesso l’approvazione per l’uso di un vaccino contro il coronavirus prodotto localmente dalla società farmaceutica Medigen e gli esperti hanno ribadito che, dai primi dati, risulta essere efficace quanto il vaccino AstraZeneca. Il vaccino di Medigen Vaccine Biologics Corp – conosciuto ufficialmente come MVC-COV1901 – deve ancora ultimare gli studi clinici, anche se ha pubblicato dati promettenti della fase due il mese scorso. Il ministero della salute di Taiwan ha detto che un gruppo di esperti ha approvato il suo uso domenica e che le prime inoculazioni per il pubblico potrebbero iniziare già ad agosto. Non sono stati forniti dettagli sul suo tasso di efficacia, ma il ministero della salute ha detto che l’effetto anticorpale di Medigen non era peggiore dei vaccini di Oxford-AstraZeneca che il pubblico ha ricevuto”. Il Ministro della salute Chen Shih-chung ha detto che “ci vorrà del tempo per espandere la capacità di produzione”, ma ha aggiunto che le prime piccole forniture per il pubblico potrebbero essere previste in agosto. L’offerta di Medigen è un “vaccino a subunità” che permette al sistema immunitario del corpo a riconoscere la proteina spike, utilizzata dal coronavirus usa per invadere le cellule. Sarà somministrato alle persone sopra i 20 anni. Secondo asiatimes.com, il governo di Taiwan ha firmato contratti per acquistare cinque milioni di dosi del vaccino Medigen e la stessa quantità da un altro produttore locale, United Biomedical, che deve ancora ricevere l’autorizzazione di emergenza. Taiwan è stata lodata l’anno scorso per avere avuto una delle migliori risposte al coronavirus nel mondo, soffocando il suo focolaio iniziale e tenendo il virus a bada per quasi un anno con severi controlli di quarantena e la tracciabilità dei contratti di livello mondiale. Foxconn e Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il più grande produttore di microchip a contratto del mondo, ha annunciato la scorsa settimana che avrebbe donato 5 milioni di dosi di vaccino al governo, dopo aver firmato un accordo con Fosun Pharma. Ma avrà ancora bisogno di più vaccini per inoculare completamente i suoi 23 milioni di persone.
C.C.
Rassegna stampa a cura di:
Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua russa)
Oxana Parshina (lingua tedesca)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)