I BRAND DEL LUSSO E LO STREET STYLE
In passerella tute, felpe e sneakers

Continua la fusione tra streetwear e brand del lusso, due mondi apparentemente diversi ma si uniscono. Sneakers, felpe e tute diventano di tendenza, tanto quanto lo sono le it-bag.

Nel 2019 uno studio di PwC e Hypebeast ha stimato che lo streetwear rappresenta circa il 10% dell’intero mercato globale di abiti e accessori. Alcune delle più importanti icone dello stile hanno già ceduto al nuovo trend. Secondo quanto riportato da VOGUE Italia, l’attrice Katie Holmes è stata fotografata più volte nelle strade di New York mentre sfoggiava i suoi outfit da street style ed anni 90: Jeans oversize, canottiera bianca e collana effetto catena. In questo caso come non poter citare la maestra dello streetwear Hailey Bieber, la quale, più volte è stata menzionata da Vogue per i suoi outfit comodi e da strada.

Lo street style nasce dagli anni Settanta in poi, la moda degli stilisti smette di essere l’unica moda possibile. Lo streetwear inizia a diffondersi tra le subculture dei giovani della California, i quali smettono di farsi dettare regole dall’haute-couture e dal pret-à-porter e iniziano a cercare l’ispirazione nell’ambiente in cui vivono. A questo punto, il codice d’abbigliamento delle comunità di surfisti e skateboarder si configura in abiti larghi e sneakers.

Lo streetwear continua la sua ascesa quando, alla fine degli anni ‘70, accompagnato dal movimento musicale dell’hip hop, arriva anche nello stato di New York. Qui sono i Run DMC a definirlo per primi: tute in acetato con le strisce laterali, T-shirt a tinta unita, cappelli di feltro, collane d’oro con grandi ciondoli e sneakers. Esattamente i capi indossati dagli abitanti del Bronx.

Chissà se Shawn Stussy e James Jebbia, i padri fondatori dello streetwear avevano previsto tutto questo successo. Shawn Stussy, classe 1954, inizia il suo percorso nei primi anni ’80 a Laguna Beach, in California, dove produce tavole da surf e T-shirt con il suo cognome stampato. James Jebbia, classe 1963, nel 1994 apre il suo primo negozio Supreme a New York. Il negozio è pensato appositamente per gli skateboarder, con i prodotti sulle pareti laterali e un grande spazio al centro per girare liberamente con la tavola.

La presa di potere dello streetwear sulla moda si conferma nel 2017, grazie alla celebre collaborazione tra Louis Vuitton e Supreme. Insieme i due marchi ottengono un potere enorme. La mattina del lancio 7500 persone a Tokyo, 2000 a Londra e 1500 a Sydney si misero in fila per acquistare i prodotti della collezione.
E così che nacque una nuova cultura, quella che mixa lo street wear e il lusso. Da allora in poi, i marchi di moda che rivalutarono il design delle loro collezioni per avvicinarsi ad uno stile più street diventarono sempre di più. Non c’è stilista che non abbia investito almeno in una collaborazione. Tra le più note ricordiamo: Jordan e Dior, Prada e adidas, Valentino e Onitsuka Tiger, The Attico e Jordan, The North Face e Gucci.

Grazie all’introduzione dello streetwear il concetto di moda di lusso è radicalmente cambiato. Fino ad una trentina di anni fa, gli abiti firmati ricoprivano il ruolo di status symbol, oggi invece, il capo firmato fa parte della vita quotidiana delle persone.

L’abbigliamento di lusso non si limita a raggruppare la classe “aristocratica” della società. Le aziende haute-couture danno la possibilità alle persone di esprimere la propria personalità attraverso outfit originali e in linea con le loro esigenze, le quali ovviamente, sono cambiate nel tempo. Motivo per il quale, sulle passerelle oltre a tailleur e vestiti da sera troviamo anche felpe, tute e calzature sportive.

Alissa Bianconi

Sources:
https://www.iodonna.it/moda/news/2020/08/08/streetwear-lusso-abbigliamento-scarpe/
https://www.iodonna.it/moda/tendenze/2020/05/13/streetwear-storia-stussy-supreme-offwhite-balenciaga/
https://www.vogue.it/moda/article/katie-holmes-look-pantaloni-oversize-foto