THOMAS SANKARA: L’UOMO CHE VOLEVA DAVVERO CAMBIARE L’AFRICA
Thomas Sankara nacque il 21 dicembre 1949 nell’allora colonia francese Alto Volta.
La sua era una famiglia molto numerosa, egli era il terzo di dieci figli. Fin da bambino dimostrò di avere un animo rivoluzionario e anticolonialista, e alla sola età di undici anni compié il suo primo atto di ribellione. Nel 1960 infatti l’Alto Volta ottenne l’indipendenza dalla Francia e quel giorno Sankara guidò gli studenti alto-voltesi contro gli studenti francesi che avevano bruciato la bandiera del neonato Stato. A pagare per questo gesto però non fu il giovane Thomas, bensì suo padre, il quale venne arrestato.
Thomas Sankara a diciassette anni venne arruolato nell’esercito. Nel frattempo, nel Paese, nonostante l’indipendenza ottenuta le cose non migliorarono. Sankara, dopo un breve periodo passato all’estero tornò nell’Alto Volta nel 1974 e subito si ritrovò coinvolto in una guerra contro il Mali, guerra che lui stesso considerò inutile e dannosa poiché fratricida.
Per il suo impegno politico, nel 1982 Sankara ricevette la carica di Primo Ministro. Fin da subito iniziò ad interessarsi del funzionamento delle strutture pubbliche, licenziando tutti gli impiegati che durante l’orario di lavoro non svolgevano la loro mansione come dovuto; per questo motivo cominciò a farsi dei nemici sia all’interno del Paese che al di fuori. Le cose peggiorarono quando si dichiarò apertamente contro i politici corrotti e l’imprenditoria straniera poiché, a suo avviso, non facevano altro che illudere la popolazione creando posti di lavoro temporanei, per essere poi scaricati una volta raggiunto il loro scopo.
Le sue posizioni critiche non piacquero al governo dell’Alto Volta che nel 1983 decise di rimuoverlo dall’incarico e di arrestarlo. La sua detenzione non durò molto tuttavia, poiché venne scarcerato grazie all’ondata di proteste di gruppi studenteschi e progressisti che travolse il Paese.
A questo punto, forte del sostegno popolare, Sankara guidò un colpo di stato che, il 4 agosto del 1983, lo portò al potere. Sankara fondò il Consiglio Nazionale della Rivoluzione che aveva l’obiettivo di salvaguardare gli interessi del popolo, la libertà e lo sviluppo sociale ed economico.
Nel 1984 in occasione del primo anniversario della sua Presidenza decise di cambiare il nome al suo Stato battezzandolo: Burkina Faso ovvero “la terra degli uomini integri”.
Durante il suo mandato Sankara decise di occuparsi di altri temi fondamentali come l’emancipazione femminile, riconoscendo alle donne il diritto di poter partecipare alla vita politica, il divieto alla poligamia e all’infibulazione, la lotta alle malattie e all’analfabetizzazione, la lotta contro il disboscamento e la valorizzazione delle risorse naturali presenti all’interno della nazione.
Il 15 ottobre 1987 il giovane Presidente venne assassinato e al suo posto salì al potere Blaise Compaore. Una volta al governo Compaore abolì la maggior parte delle riforme fatte da Sankara facendo regredire il paese in uno stato di povertà e malessere. Si concluse così, una stagione rivoluzionaria per il Burkina Faso che aveva portato nell’intero continente africano un inatteso vento di libertà.
Giuseppe Giliberto