Oggi è la festa del papà. Una data per ricordare il loro lavoro, il bene che ci hanno trasmesso, i sacrifici che hanno fatto per renderci le persone che siamo oggi. Per alcuni è stata anche la prima parola. “Papà!”.
Papà è quella figura che torna a casa a tardi, stremato dal lavoro, con cui passi poche ore nell’arco della giornata, nella settimana. E allo stesso tempo è quella persona che nei weekend quando era di riposo, ci dedicava tutto il suo tempo libero, per rubarci un sorriso.
Papà è quella persona che ci sarà sempre, che farà di tutto per renderti felice e che mette la tua felicità prima della sua.
Negli anni crescendo non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo ad averlo presente nella nostra vita. Eppure, c’è sempre, in ogni momento. Ed è per questo che voglio dirti papà, grazie, perché qualunque percorso io vorrò intraprendere, spero di diventare proprio come te.
Nisrine
Papà mi ha insegnato ad andare in bici, mi ha insegnato trucchi per ricordarmi le tabelline, mi ha spiegato come usare la frizione e come guidare, mi ha mostrato come usare bene la Canon per fare le foto. Papà mi ha insegnato ad apprezzare le persone che ho intorno, a coltivare le amicizie, anche a distanza, a sorridere con coloro a cui voglio bene, ridere e divertirmi. Papà mi ha insegnato che la vita è meravigliosa, nonostante tutto e tutti, e per questo voglio ringraziarlo. E dirgli che mi manca, e che non vedo l’ora di riabbracciarlo.
Emanuela
Papà mi ha insegnato ad affrontare le sfide della vita.
Mi ha insegnato che le difficoltà vanno accolte, prese per mano, dopo essersi rimboccati le maniche e poi, attraversate.
Mi ha insegnato a lasciarmi guidare dalla fiducia nelle mie capacità e dall’amore della mia famiglia, mantenendo i piedi ben saldi al terreno, ma lo sguardo sempre fisso verso qualcosa di più grande ed inafferrabile.
Mi ha insegnato a perdonare i torti subiti e a tollerare le ingiustizie, perché la gentilezza e l’accoglienza sono le armi più potenti che ci possano difendere.
Papà mi ha insegnato ad essere responsabile delle mie scelte, a portare a termine i miei compiti e le mie decisioni, ad essere sempre fiera dei traguardi ottenuti, puntando poi ogni volta più in alto.
Mi ha insegnato ad avere paura senza sentirmi sola, a stare sola senza sentirmi fragile, ad essere fragile senza averne paura.
Sara
Quando penso al mio papà, mi commuovo sempre un po’: non trovo mai le parole giuste per dirgli e spiegargli il bene che gli voglio (forse perché un bene così grande è impossibile da descrivere a parole).
Lui che mi ha insegnato a ridere di ogni problema, che mi ha dato questo nome simbolo di allegria e che, quando da piccola dovevo essere cullata, mi faceva ballare.
Caro papà, che queste poche righe siano anni di “ti voglio bene” persi, rinchiusi in caratteri molto solari, ma al contempo chiusi come i nostri e soprattutto, caro papà, per quanto possa allontanarmi da te, ricorda che sarò sempre la tua bambina.
Grazie per essere il mio grande piccolo principe.
Tatina (Ilaria)
Papà è la colonna portante della mia vita, mi ha insegnato il valore della famiglia e dell’unione, a guardare ogni situazione sempre con positività.
Il mio papà è una persona molto forte, è stato anche una mamma ed è il mio migliore amico; mi ha insegnato ad assaporare le cose semplici della vita come un sorriso, a godermi ogni attimo di felicità, a lottare per le mie ambizioni e a rialzarmi quando tutto sembrava essere perduto.
Mi ha insegnato ad essere umile sempre, ad ascoltare gli altri, ad amare e abbandonare i rancori. Il mio papà è un eroe che mi ha insegnato lo spirito del sacrificio, a non dare per scontato niente e a non aver paura del buio perché in fondo ci sarà sempre la luce.
Ti amo papà!
Lina
Mio padre mi ha insegnato a non mollare mai e soprattutto a combattere con tutte le nostre forze qualsiasi ostacolo la vita ci metta di fronte. Giuseppe
Papà mi ha insegnato a non arrendermi mai, nemmeno quando sembra non esserci una via d’uscita.
Papà mi ha insegnato che le emozioni e i sentimenti non sono “da deboli”.
Papà mi ha insegnato che le donne sono attori validi nella società esattamente come gli uomini.
Papà mi ha insegnato che posso essere quello che voglio.
Papà mi ha insegnato ad avere il coraggio di cambiare le carte in tavola e a non avere un atteggiamento passivo nei confronti della realtà.
Grazie di tutto.
Clara
Papà mi ha insegnato a essere forte e libera.
Che non bisogna per forza essere in due per accendersi un mutuo e comprarsi casa.
Che se ce la fanno gli altri puoi farcela anche tu, consapevole di quelle che sono le tue capacità, guardando sempre avanti.
Che non importa se voglio viaggiare in compagnia o da sola, se sono fidanzata o single, se ho desiderio di avere una famiglia o al momento solo l’idea mi fa rabbrividire.
Più di una volta ho sentito dirgli “i figli non sono nostri”. Nel senso stretto del possesso.
Papà mi ha insegnato che se voglio posso raggiungere i miei obiettivi, qualsiasi essi siano.
Giulia
Papà mi ha insegnato ad amare le piccole cose.
Che qualche volta, quando vado a fare compere, prendere un cartoccio di caldarroste per le strade di Roma in compagnia di una persona a cui voglio bene o di me stessa vale più di tutto quello che ogni volta porto a casa nelle mie buste.
Che certi momenti sono più tangibili di certi oggetti.
Che per i libri avrei potuto chiedere sempre.
Che prosciutto e mozzarella vanno tagliati bene o rischi di strozzarti. E che se mi fosse successo a tavola con il Papa o con la Regina Elisabetta non avrei dovuto badare a formalismi, ma solo a me.
Una mattina, mentre percorrevo il vialetto costeggiato di aranci verso scuola, mi ha chiesto di tornare da lui. E mi ha detto: “Non è necessario che la persona che sceglierai di avere al tuo fianco abbia un bell’aspetto. Ma una bella mente sì. Necessariamente.” Così sarei stata felice; avrei potuto parlarci per sempre.
E poi mi ha insegnato ad accettare le persone per come sono e non per come vorrei che fossero. A capire che la sua assenza a volte era semplicemente la sua essenza. E che alcune apparenti assenze celano le più forti presenze.
Federica