Il viaggio e il miraggio
Dietro a un miraggio c’è sempre un miraggio da considerare, come quella carriera universitaria cominciata nel 2018. Ai tempi ancora inconsapevoli di ciò a cui si andava incontro e affiancati da persone completamente diverse che portavano ad avere aspettative sul futuro completamente diverse. Con quel miraggio che sarebbe stata la laurea.
Ci siamo avventurati per certi angoli del presente che ritenevamo sarebbero durati per sempre: incontri casuali che hanno riempito un bagaglio di aneddoti rimasto aperto per un po’, chiusosi dopo un altro po’. Fortunatamente diventeranno curve nella memoria e staranno lì a riempire il nostro CV, o qualche foto sul muro. Quando domani ci accorgeremo che non ritorna mai più niente come quell’esame che abbiamo dovuto ripetere svariate volte, in un mare di svariati centimetri di lacrime che non ha nulla da invidiare alla fossa delle Marianne, impareremo ad accettare il fatto come una vittoria.
Perciò partiamo, partiamo che il tempo è tutto da bere, come da bere è il paio di spritz offerti alla festa di apertura e chiusura dell’anno accademico. Spritz che hanno scandito lo scorrere di questi anni. Spritz bevuti rigorosamente entro le 21:30. Beviamo tutto, sentiamo il gusto del fondo del bicchiere di carta.
E partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti già?
E andiamo a Napoli con la sua gentilezza disarmante
O a Milano dove in tre romane, abbiamo fatto un’influencer
O a Cosenza che ci illumina di conoscenze senesi
O a Pomezia, Pomezia coi suoi industriali.
E andiamo a Cesena coi suoi sorrisi plastici micidiali
O ad Albano coi suoi Castelli Romani
Oppure a San Filippo Neri con le sue navette fenomenali
O a Lecce, Lecce coi suoi camminatori
Così partiamo, partiamo che il tempo potrebbe impazzire e repentinamente questo percorso che abbiamo deciso di intraprendere potrebbe poi prendere una piega diversa da quella pensata e questa pioggia da un momento all’altro potrebbe smettere di venir giù e tutto diventerà allora più chiaro rispetto a questo momento di incertezza che viviamo adesso.
Ma chissà quel che ci aspetta dopo quella discussione di tesi perciò pedala, pedala che il tempo potrebbe passare e questa pioggia paradossalmente potrebbe non finire mai o almeno si spera di riuscire a finire tutto, il cambiamento è parte della vita e come del resto alla fine di un viaggio c’è sempre un viaggio da ricominciare.
E andiamo nel catanese con le sue vocali aperte
O al Pigneto alla ricerca di un parcheggio
O a Lille con il suo coprifuoco alle 18
O a Bologna, o Torino con i suoi studenti di interpretazione e problemi di caldaie
E andiamo a Bruxelles con le sue avventura e disavventura
O a Frascati per veder meglio il Colosseo in monopattino
Oppure a Bari con le sue offerte aeree eccezionali
O a Montesacro, che sempre nel Raccordo sta
Cosa possiamo fare dopo questi anni trascorsi tra queste mura con chi si è perso, chi è passato, chi è arrivato, chi ha cambiato. Un lungo viaggio durato cinque anni che si conclude qui. Non importa quale sarà il finale, né, almeno per ora, cosa ci sarà dopo e come cambierà la situazione, ma partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti ormai?
E con questo finale vi invito ad ascoltare la canzone Viaggi e miraggi di De Gregori per maggior contesto. Il mio viaggio con UNINT Blog e con la UNINT termina qui. È stato un piacere e grazie a tutti coloro che hanno letto gli articoli. Ma anche a chi non l’ha fatto.
Cinzia De Gregorio