Lo sport al tempo del COVID-19
Da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza sia nel nostro paese che a livello internazionale per la diffusione del virus, lo sport insieme ai suoi organi competenti di ciascuna disciplina, hanno dovuto apportare delle modifiche tali da poter svolgere le attività in piena sicurezza ed evitare ulteriori contagi durante queste sessioni. Ma quali sono le misure adottate nei diversi sport e che vediamo al giorno d’oggi?
Nel Calcio: la nostra Serie A ha dovuto fermarsi per poi riprendere e finire in data 2 agosto 2020 (dovuto finire il 24 maggio 2020), la ripresa del campionato è stata di estraordinario impegno per tutte le squadre che si sono trovate a giocare 3 partite ogni due/tre giorni, cosa non semplice sia a livello di preparazione fisica che tattica. Per evitare degli infortuni e non dover nuocere sulla prestazione di alcuni giocatori la Figc, (Federazione Italiana Giuoco Calcio) ha apportato la modifica da 3 a 5 sostituzioni durante lo svolgimento partita (questa modifica è stata prolungata per il campionato già in corso 2020/2021). In più, questa ripresa ha comportato a disputare le partite senza pubblico (cosa che attualmente il pubblico può assistere ma in numero limitato e non oltre 1000 persone) che determino un’atmosfera surreale dove chi stava a casa a guardare le partite trasmesse in TV poteva ascoltare chiaramente e senza filtro parole di giocatori, allenatori, arbitri e staff di squadre. Logicamente, una partita a porte chiuse il fattore campo era ininfluente non avendo dei tifosi locali negli spalti.
Una volta finiti i campionati nazionali, si ha dato spazio alla fine di quelle competizioni tanto prestigiose come la UEFA Champions League ed Europa League, cui partite sono state disputate nel torrido mese di agosto, il tutto in due settimane di tempo con partita secca e dunque senza fare andata e ritorno.
Per cercare di non dover sospendere nuovamente, i maggiori campionati europei hanno reso visibile dei protocolli in caso si trovi un caso positivo di Covid-19, ad esempio: in Francia, si può giocare basta che le squadre si presentino con almeno 20 giocatori (incluso il portiere) negativi al tampone sulla lista dei 30 registrati in lega; in Inghilterra, si adotta una linea ferrea nel senso che, comunque si va avanti con il campionato per farlo finire entro i tempi previsti, meno che una squadra non abbia meno di 14 giocatori a disposizione, essa dovrà inserire Under 21 o comunque personale dello staff, se la squadra si rifiuta di giocare si andrà con la sanzione o di una multa o di detrazioni punti in classifica; in Spagna, il requisito minimo per poter scendere in campo sono 13 giocatori, 5 dei quali della prima squadra. Se una squadra non arriva a 13 giocatori per una seconda volta, perde la partita 3-0 a tavolino; in Germania, tamponi a raffica e isolamento solo del giocatore positivo e qui se il contagio è contenuto in città, si può arrivare a far entrare il 20% di pubblico negli stadi.
Due settimane fa si doveva disputare la partita Juventus contro Napoli, ma dopodiché sono risultati positivi 3 casi in casa Napoli, questi sono stati messi in quarantena da parte dell’l’Asl cosicché la squadra partenopea non parti per lo Stadium per il rispetto dei protocolli ricevuti. Il match è stato decretato nullo ed ora il giudice valuta se dare il 3-0 a tavolino o se ci sarà la possibilità di giocarla.
Caso invece sfortunato per l’Euro 2020, che si doveva disputare nei mesi di giugno-luglio ma appunto la situazione COVID-19 ha rimandato il campionato europeo per l’anno prossimo (2021).
Nel Tennis: anche qui il circuito professionale internazionale (WTA e ATP) si è fermato sino a giugno, dunque tornei Grand Slam come Wimbledon e altri piccoli ma non così importanti si sono dovuti cancellare, altri invece, hanno avuto l’opportunità e fortuna di essere riprogrammati durante l’anno come il caso del Roland Garros (Grand Slam) finitosi domenica scorsa o come l’Internazionale BNL d’Italia (Roma-Masters 1000) che ogni anno assiste ad un aumento esponenziale di persone, che vengono accolti da un’atmosfera unica in uno degli stadi tennisti più belli di sempre come è il caso del campo Pietrangeli sul quale sono presenti delle statue che creano una sorta di protezione al campo. In quest’ultimo torneo, si è vista la presenza di pubblico solo una volta arrivati nella fase delle semifinali con posti intercalari di uno assegnato e l’altro no appunto per rispettare la distanza di sicurezza interpersonale. Tra le novità inserite ci sono delle colonnine disposte su ogni lato del campo contrassegnate con il numero 1 e numero 2, dove ciascuno dei due giocatori posano il loro asciugamano senza essere toccato dai raccattapalle. In questa disciplina i giocatori una volta disputata la partita usano la racchetta come consueto saluto anziché uso della stretta di mano.
Nella NBA (National Basketball Association): caso delicato data la presenza di 30 squadre nel campionato e territorio americano il più colpito da questa pandemia di COVID-19. Anche qui ci troviamo a campionato sospeso per un caso positivo da parte di un giocatore per poi riprendere il 31 luglio e finire in sicurezza la stagione in sede unica al Disney World Resort di Orlando (denominata la “bolla” di Disney). Di queste 30 squadre, hanno ripreso soltanto 22, poiché quelle escluse erano già matematicamente certe di non arrivare a disputare i playoff. Attualmente si stanno disputando le finali tra i Miami Heat e Los Angeles Lakers. Qui vediamo ad esempio, il tavolo degli ufficiali di gara che è in una posizione più arretrata e non come solitamente si vede a bordo campo, riparato da un plexiglass, e la comunicazione con arbitri avviene soltanto tramite microfono; cosi come la presenza virtuale del pubblico che viene progettato su schermi LED.
#dontbelazybeactive
Aldo Landini