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LA MODA AI TEMPI DEL COVID-19

I COLOSSI SOSTENGONO GLI OSPEDALI E LA MODA SI REINVENTA

Una domanda che tutti si pongono in questo momento di estrema difficoltà, dove le abitudini che fanno parte della nostra vita stanno cambiando segnalando importanti conseguenze sulla potenza che ha spinto fino ad oggi il motore dell’economia è: che impatto avrà sulla moda e come stanno reagendo le più famose Maison?

Questo nuovo virus chiamato “Covid-19” è entrato prepotentemente nella vita di tutti, senza escludere nessuno, avvolgendo come un tornado, invadendo e oscurando come una nube, tutto ciò che ci circonda.

La moda, la più alta forma d’arte in tutte le sue sfaccettature, che vede l’Italia come protagonista indiscussa su tutte le passerelle del mondo, ha fatto e fa ancora sognare, sorprendendoci sempre di più con tessuti preziosi, con l’Alta Moda e con l’eleganza delle sue modelle che assomigliano alle inimmaginabili Dee scese dall’olimpo.

La Moda non può fermarsi e non deve fermarsi. Si trasforma e questa volta non lo fa creando meravigliosi capi d’abbigliamento ma in qualcosa di inaspettato; capisce il problema di fondo e come per osmosi, assume la forma più calzante per risolvere e aiutare ciò che è prioritario in questa situazione, procedendo con il lustro e l’eleganza che la rende da sempre protagonista e unica. Inverte la rotta, come fanno le leggiadre indossatrici che alla fine del Catwalk ruotano su sé stesse elegantemente, per mostrare tutta la loro bellezza, indossando capi unici e pregiati. Un momento atteso da tutti e che rimane impresso nelle nostre menti, come in fermo immagine.

La moda scende in campo e lo fa sostenendo, donando e reinventandosi.  Lo fa cominciando dai colossi come LVMH Group, multinazionale che raggruppa circa 76 marchi del settore moda, che si è fatto avanti donando, nei giorni scorsi, 2 milioni di euro alla Croce Rossa cinese. Il gruppo Kering, che riunisce marchi come Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Stella McCartney e Alexander McQueen, ha donato 983 mila euro e LOréal, altri 655 mila euro: tutte donazioni destinate all’acquisto di forniture mediche come mascherine, occhiali e indumenti protettivi.

Estée Lauder ha donato circa 29.0264 mila euro, mentre  Shiseido 127 mila euro. Il marchio di abbigliamento Manila Grace ha invece deciso di sostenere la ricerca del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ASST FBF dell’Ospedale Sacco di Milano, devolvendo 5 euro per ogni scontrino emesso nel mese di marzo.

Il gruppo Armani, a sua volta, hadonato 1 milione e 250 mila euro agli ospedali Luigi Sacco”, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma e a supporto dell’attività della protezione civile; inoltre Re Giorgio (Armani ndr) ha deciso di riconvertire la produzione dei suoi stabilimenti per confezionare camici monouso, destinati alla protezione del personale sanitario impegnato negli ospedali e nella lotta al Covid-19. Per l’uomo più pragmatico della moda continuare a far moda vuol dire trovare soluzioni diverse ed è tempo di dover identificare ciò che è veramente necessario in questo momento. Prada ha convertito la produzione per aiutare gli ospedali avviando la fabbricazione di 80.000 camici e 110.000 mascherine da destinare al personale sanitario. Camici e mascherine sono stati prodotti internamente, presso l’unico stabilimento del Gruppo – Prada Montone (Perugia) rimasto operativo per questo scopo e da una rete di fornitori esterni sul territorio italiano. Bulgari, che dopo aver fatto un’importante donazione all’ospedale Spallanzani per l’acquisto di un nuovo microscopio 3D ad alta definizione indispensabile per la ricerca, ha deciso di produrre insieme al suo storico partner di fragranze, ICR (Industrie Cosmetiche Riunite, Lodi), migliaia di flaconi di gel disinfettante per le mani, da fornire in via prioritaria a tutte le strutture mediche. Gucci ha risposto all’appello della regione Toscana per la produzione di mascherine e camici per il personale sanitario, così come il gruppo Miroglio, attivo da 70 anni nell’abbigliamento, ha scelto di riconvertire la sua produzione industriale e ha avviato la produzione di mascherine chirurgiche in cotone idrorepellente ed elastan, lavabili e riutilizzabili una decina di volte; anche H&M e tanti altri diventano alleati potenti contro il “Coronavirus”. Tutti uniti, per condurre per mano, abbracciando, seppur virtualmente ma con concretezza e soprattutto fattivamente, questo pianeta che combatte un male impercettibile ma feroce.

Tutto questo, rappresenta il lato più profondo della gigante macchina della moda, quella che si trasforma come per magia e ci regala anche nella sofferenza, l’eleganza, l’arte e la maestria. E infine che dire, non è da tutti indossare camici griffati Armani, mascherine Gucci e utilizzare disinfettanti Bulgari. Oltre alla loro indispensabile utilità, esprimono un fascino unico e indiscusso. 

Manuela Squatrito

FONTI


https://www.msn.com/it-it/lifestyle/lifestyle/coronavirus-la-donazione-di-armani-e-quella-di-chiara-ferragni-e-fedez/ar-BB10VB14
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/coronavirus-armani-donazione-ospedali-1.5061381
https://it.fashionnetwork.com/news/Armani-e-bulgari-sostengono-gli-ospedali-nella-lotta-contro-il-coronavirus,1194858.html
https://formiche.net/2020/03/bulgari-dolce-gabbana-moda-coronavirus/
https://www.ilsole24ore.com/art/covid-19-milano-rimanda-sfilate-uomo-settembre-anche-parigi-cancella-ADq0ZVG
https://www.pambianconews.com/2020/03/31/mascherine-la-moda-inizia-da-200mila-al-giorno-289894/
https://journalduluxe.fr/bulgari-gel-hydroalcoolique/