La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Beirut, 135 morti e 5mila feriti a causa di un’esplosione che devasta parte della capitale libanese. Re Juan Carlos I abbandona la Zarzuela causando una crisi politica in Spagna. Come affermato dall’OMS, Wuhan potrebbe non essere la città d’origine del Covid-19. Aumentano i casi di Coronavirus in Angola, accuse di corruzione e negligenza ai poliziotti di Luanda.

EUROPA

È impossibile non dedicare l’articolo odierno alla notizia che ha pervaso la Spagna negli ultimi giorni: l’abbandono della Casa Reale Spagnola, La Zarzuela, da parte del Re Juan Carlos I.

El País ha dettagliatamente e fedelmente riportato il fatto negli ultimi giorni: il Re avrebbe preso questa drastica decisione in seguito ai precedenti scandali, indagati dalla procura svizzera (riguardanti i suoi conti in paradisi fiscali, scambi di denaro sospetti con i sauditi, numerose amanti), in maniera volontaria, per non danneggiare ulteriormente la reputazione della monarchia, e quindi, quella di suo figlio Felipe VI, Re in carica. Secondo il giornale spagnolo, la decisione è stata presa la scorsa domenica dopo un confronto con suo figlio, per abbandonare il lunedì la frontiera spagnola, dirigendosi in un primo momento in Portogallo. In seguito, Felipe VI, dalla Zarzuela, ha emesso un comunicato ufficiale per dare a conoscenza l’uscita dal Paese del padre. Alcune voci alludono alla prossima meta del Re: la Costa Rica, ma ciò non è confermato da nessuna fonte ufficiale.

Nel frattempo, El Mundo ci informa della plenaria straordinaria al Parlamento Catalano di venerdì 7 agosto per discutere delle situazione politica dopo la crisi causata dalla fuga del Re emerito. La plenaria è stata richiesta dal Presidente del governo catalano, Quim Torra, annunciando una possibile richiesta di abdicazione del Re Felipe VI. Torra ha convocato la plenaria in particolare per chiedere spiegazioni al monarca e al governo riguardo come sia stato possibile lasciar fuggire “una persona piena di privilegi e indagato per un caso immenso di corruzione”.

L.C, M.D.F. e I.V

Il Belgio sta attraversando una crisi politica. Dopo le dimissioni dell’ex primo ministro Michel il 21 dicembre 2018, il Paese ha raggiunto questo lunedì 3 agosto un record senza precedenti: 591 giorni senza governo. Sono stati incaricati di formare un nuovo governo Paul Magnette, presidente del Partito Socialista, e Bart de Wever, presidente di Nuova Alleanza Fiamminga. Come riportato dal sito di informazione Sudinfo,entrambi i due presidenti di partito devono coalizzarsi con una terza forza politica al fine di avviare i negoziati per la formazione di un nuovo Governo. In passato, il Belgio aveva già vissuto una crisi simile, durante i 589 giorni tra la fine del governo Leterme (26 aprile 2010) e l’insediamento del governo Di Rupo il 6 dicembre 2011.

EA.V.

In Svizzera, suscita interesse la struttura e l’organizzazione del Consiglio Federale che si basa su regole scritte e non scritte. Ad eccezione della collocazione dei suoi membri, il funzionamento del Consiglio Federale non è disciplinato da un vero e proprio protocollo, ma da vari documenti e consuetudini. Come riportato daLe Temp, si fa riferimento in particolare ad un memorandum, indirizzato ai membri dell’organismo e al Cancelliere, che fornisce tutti i principi di cui i membri del Consiglio federale devono essere a conoscenza quando assumono la carica. Inoltre, la Costituzione Federale stabilisce che il Governo funziona come un’autorità collegiale in cui ciascun membro è a capo di un dipartimento. Ma ci sono anche molte regole non scritte, come quella secondo cui ogni membro deve esprimersi nella propria lingua materna, poiché il Consiglio federale deve riflettere la diversità culturale della Svizzera.

S.C.

In Francia, martedì 4 agosto il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che lo Stato sbloccherà un bonus Covid di 160 milioni di euro per 320 000 assistenti domiciliari. Come riportato da France 24, tale somma consentirà agli interessati di ottenere finalmente il premio di 1000 euro. In Francia, l’assistenza domiciliare supporta ben 800 000 persone anziane e 300 000 persone con disabilità. Il suddetto premio, che sarà versato prima di Natale, permetterà il pieno riconoscimento dei meriti di chi ha partecipato attivamente in qualità di assistente domiciliare durante la crisi sanitaria.

EA.V.

In Portogallo sono state divulgate le nuove regole per il ritorno in aula negli istituti di istruzione superiore, come riporta Diário de Notícias. L’obiettivo del Ministero della Scienza, Tecnologia e Istruzione Superiore è quello di garantire l’insegnamento presenziale attraverso il distanziamento fisico, l’uso di mascherine e la disinfezione degli spazi comuni, come anche test periodici sugli studenti, questi ultimi a discrezione dei vari istituti. Le lezioni in presenza verranno affiancate comunque a quelle online, mentre l’orario e i giorni di funzionamento delle istituzioni verrà ampliato includendo anche il sabato, al fine di poter alternare le ore di lezione e arieggiare i locali. Agli studenti e al personale viene consigliato l’uso dell’applicazione Stayaway Covid che monitora se si entra in contatto con un caso positivo. Inoltre, il governo ha pubblicato il bando per 435 medici di medicina generale e di famiglia recentemente specializzati da distribuire nelle varie regioni, mentre è stato prorogato il regime per la contrattazione di medici in pensione fino al 2021 per far fronte alla carenza di personale nella situazione ancora di emergenza causata dal Coronavirus, riferisce ancora Diário de Notícias. Continua l’emergenza incendi, questi giorni è allerta rossa in tutto il Portogallo continentale a causa del tempo secco e le temperature elevate previste fino a 43°. Proibita qualsiasi forma di fuoco, anche per pulizia, l’uso di materiali pirotecnici e lavori con macchinari, secondo Público.

D.F.

Le Borse europee non riescono a recuperare la crisi subìta dal coronavirus. Alcune delle principali economie mondiali, tra cui gli Usa e la Germania, hanno pubblicato crolli senza precedenti del loro PIL. Secondo quanto si legge dalle pagine di Der Spiegel, la Germania sta vivendo un crollo dell’economia e del mercato del lavoro ancora più grave rispetto alla crisi finanziaria del 2008: il PIL è pari al -10,1% e il numero di persone occupate è diminuito ancora dell’1,4%.

Mercoledì 5 agosto il giornale online die Zeit riporta un bilancio degli utili e delle perdite delle maggiori società leader. Stando a quanto si legge, il gruppo Deutsche Post ha vissuto un aumento significativo nelle vendite e nei profitti, anche maggiore rispetto a quanto atteso dagli esperti. Ad aver registrato una forte crescita è stato soprattutto l’e-commerce proprio tra aprile e giugno, periodo di maggiori restrizioni per arginare la pandemia. Infatti, grazie alla ripresa del commercio online, l’indice DAX registra un plus del’1,6% nelle azioni della Deutsche Post. L’EBIT è salito quasi al 19%, il fatturato è aumentato del 3%, sfiorando i 16 miliardi di euro e l’utile degli azionisti è arrivato a 525 milioni di euro rispetto ai 458 milioni dell’anno precedente (dati consultabili su manager magazin). Al contrario invece, Commerzbank vede rosso sul 2020. Gravemente colpita dalla crisi da Covid e affossata dal fallimento del fornitore finanziario Wirecard, nel solo secondo trimestre ha registrato un utile netto in diminuzione del 21% a 220 milioni di euro, contro i 279 milioni dello scorso anno nello stesso periodo. Per questo infatti le ipotesi sono tutt’altro che positive e la banca prevede di chiudere l’anno in perdita. Secondo il Frankfurter Allgemeine, gli accantonamenti per perdite su crediti nel trimestre sono saliti a 469 milioni di euro rispetto ai 178 milioni di euro dell’anno scorso. Dati spaventosi, sebbene però, circa 175 milioni si stima riguardino i prestiti a Wirecard. Il CFO del gruppo, Bettina Orlopp, nella prima settimana di agosto voleva presentare nuovi obiettivi di risparmio con il CEO Martin Zielke, ma tutto è sfumato per la crisi manageriale che ha visto dimettersi proprio lo stesso Zielke oltre che il presidente Stefan Schmittmann all’inizio di luglio. Stesso bilancio vale per la società assicurativa Allianz, la cui interruzione delle attività ha portato una diminuzione dell’EBIT del 19%, e per la casa automobilistica BMW. Quest’ultima, in rosso per la prima volta in undici anni, ha venduto un quarto delle automobili rispetto all’anno scorso, il fatturato è sceso del 22,3% e la perdita stimata è di 212 milioni di euro per via della chiusura dei concessionari in Europa e in America. Tuttavia, il gruppo sembra fiducioso per il semestre a venire. Come si legge su Der Spiegel, il direttore finanziario Nicolas Peter dichiara: «considerando le nostre vendite di automobili su un piano globale si avverte una ripresa nello sviluppo del mercato in Cina e anche negli USA, dunque siamo sulla buona strada per il raggiungimento dei nostri obiettivi per l’anno». Il tutto, sperando che non ci sarà una seconda ondata di infezioni e di nuove misure contenitive.

M.S., L.R.

Nel Regno Unito, secondo quanto riportato dalla BBC, Anne Longfield, commissaria per l’infanzia, afferma che i bambini hanno diritto all’istruzione e che le scuole dovrebbero essere le prime ad aprire e le ultime a chiudere. Inoltre, dichiara che i bambini hanno un ruolo minore nella diffusione del coronavirus rispetto agli adulti e che hanno anche meno probabilità di ammalarsi.

In un briefing, Longfield prevede che alunni e insegnanti vengano regolarmente sottoposti a test, in modo da poter isolare i casi di Covid-19 confermati “senza dover necessariamente mandare a casa intere classi”.

Nick Gibb, membro del Parlamento, come riportato dall’Express, ha confermato che tutte le scuole in Inghilterra riapriranno a settembre 2020. Tuttavia, la decisione di porre fine alla chiusura delle scuole ha suscitato preoccupazione tra alunni, genitori e personale sulla possibilità di adottare determinate precauzioni contro il coronavirus.

S.C., S.P.

La Federazione Russa si è immediatamente mobilitata per portare aiuti e soccorsi in Libano, a sostegno della drammatica situazione di emergenza avvenuta martedì 4 agosto causata dall’esplosione 2750 tonnellate di nitrato d’ammonio, sostanza utilizzata anche per la costruzione di ordigni esplosivi. La deflagrazione, partita dall’interno della nave container Rhosus, ha causato la totale distruzione del porto di Beirut ed un’onda d’urto di 20 chilometri. Basti pensare che l’esplosione è stata avvertita anche nella vicina isola di Cipro che dista 160 chilometri dalla capitale libanese.

Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha inviato un messaggio di condoglianze al Presidente della Repubblica del Libano Michel Aoun per l’immensa perdita di vite e la distruzione causata dall’esplosione nel porto di Beirut.

“In Russia condividiamo il dolore del popolo libanese. Vi invio parole di affetto e mando il mio supporto alle famiglie delle vittime e ai loro amici e invio un augurio di pronta guarigione ai feriti.” Ha scritto il presidente Putin nel telegramma rivolto al presidente Libanese.

Questa mattina è partito da Saratov il quarto volo di soccorso inviato dalla Russia. A bordo ci sono 15 specialisti del Rospotrebnadzor (L’istituto Federale per la tutela dei diritti e del benessere del consumatore) e attrezzature necessarie per l’allestimento di laboratori per la rilevazione di COVID-19. Inoltre, mercoledì sera sono arrivati a Beirut soccorritori, medici, psicologi, inviati dal MES, il ministero russo per le situazioni di emergenza. In totale, gli aerei inviati compiranno cinque voli con lo scopo di portare 150 tra specialisti e soccorritori nella capitale libanese. 

Disastro già annunciato però, dato che la nave contenente il nitrato di ammonio, Rhodus, proveniente dalla Russia e battente bandiera moldava, era ormeggiata nel porto di Beirut dal 2013 in quanto era stata fermata e posta sotto sequestro per mancanza di misure di sicurezza. La nave era diretta a Mozambico, ma non era stata più lasciata salpare. Il governo libanese era a conoscenza della sua pericolosità in quanto ha ricevuto diverse lettere di richiamo dai funzionari della dogana che premevano affinché la sostanza venisse correttamente smaltita o ceduta all’esercito libanese. Nessun esponente russo si è espresso in merito a quest’ultima informazione.

Ad oggi sono 150 i decessi causati dall’esplosione e 5000 feriti. Il governatore della capitale libanese ha stimato i danni dell’esplosione a 3-5 miliardi di dollari, con 300.000 persone rimaste senza casa.  Sergej Vorontosov, a capo della task force del ministero, non esclude la possibilità di aumentare i soccorsi e le persone inviate a Beirut. Inoltre, questa mattina, il Ministro Libanese del Commercio e dell’Economia Raoul Nehme ha affermato che il Libano non ha capacità finanziaria per far fronte alle conseguenze dell’esplosione: viene richiesto l’intervento della Comunità Internazionale.

 S.N., D.S.

AFRICA

In Algeria, la Procura ha chiesto una condanna a quattro anni di carcere contro il giornalista Khaled Drareni, diventato simbolo della lotta per la libertà di stampa, e i suoi due co-imputati. Reporter senza frontiere ha chiesto il ritiro di tutte le accuse contro il suo corrispondente in Algeria, arrestato dopo aver partecipato a una manifestazione del movimento di protesta popolare Hirak. Come riportato da Le Monde Afrique, il giornalista è stato processato in videoconferenza, causa emergenza sanitaria, dal carcere di Kolea, dove il 29 marzo è stato posto in custodia cautelare. Durante l’udienza, ha respinto le accuse, dicendo di aver solo fatto il suo lavoro di giornalista freelance.

S.C.

In Angola, come riporta Angonotícias, la polizia è stata accusata di ricevere delle mazzette al fine di non prendere provvedimenti con chi non rispetta le regole anti contagio. Sono i cittadini di Luanda a denunciare l’accaduto affermando che questa negligenza abbia fatto aumentare i casi di Coronavirus nell’area. Alcuni cittadini che vivono in punti diversi di Luanda sono stati interrogati e hanno manifestato la loro preoccupazione poiché i casi positivi sono in aumento e la polizia non sembra collaborare. Uno degli interrogati, il signor Muandumba che vive a Saurimo, nella parte Sud di Luanda denuncia l’estrema facilità degli spostamenti tra le varie regioni e, di conseguenza, la mancanza di controlli da parte della polizia.

M. P.

In Tunisia, il Ministro della sanità tunisino Mohamed Al-Habib Al-Kushu ha annunciato l’obbligo di indossare le mascherine sanitarie in tutto il Paese per limitare la diffusione del nuovo ceppo di coronavirus, a condizione che vengano imposte sanzioni ai trasgressori.

Mohamed Al-Habib Al-Kushu ha dichiarato in una conferenza stampa che “lo sviluppo di mezzi di protezione, in particolare le mascherine, è obbligatorio e le sanzioni saranno approvate a breve”, sottolineando che vi sarà una riunione di gabinetto per approvare le tipologie di sanzioni.

La decisione sarà attuata per i luoghi pubblici all’interno del Paese, secondo il Ministero della Salute. In totale, la Tunisia ha raggiunto 1585 contagi dall’inizio di marzo, di cui 51 morti, e 306 persone ancora portatrici del virus.

Con l’inizio della registrazione dei primi casi nel Paese, le autorità tunisine hanno rapidamente chiuso le loro frontiere aeree, marittime e terrestri il 16 marzo, come riportato da Sky News Arabia.

S.H.

MEDIO ORIENTE

Un’esplosione dalla potenza impensabile ha seminato panico e devastazione in tutta Beirut e nei suoi sobborghi.

Almeno 135 morti e 5mila feriti, secondo un bilancio ancora provvisorio dello scoppio avvenuto nel porto, sulle cui cause prevale ancora l’incertezza.

Secondo fonti ministeriali, il gabinetto libanese ha avviato una sessione di emergenza per porre agli arresti domiciliari i funzionari del porto di Beirut che dal 2014 si sono occupati di immagazzinare e trattare il nitrato di ammonio, anche se non è ancora noto quanti funzionari saranno soggetti a tale decisione. Il compito di eseguire gli arresti domiciliari sarà affidato all’esercito libanese per individuare i responsabili dietro la massiccia esplosione avvenuta al porto, secondo la BBC Arabic.

Il presidente Michel Aoun ha infatti affermato che 2750 tonnellate di nitrato di ammonio sono state immagazzinate rischiosamente in un deposito per circa sei anni. Il Consiglio dei ministri ha inoltre annunciato l’imposizione dello stato di emergenza a Beirut per un periodo di due settimane.

L’ex primo ministro libanese, Saad Hariri, ha pubblicato i risultati della riunione degli ex primi ministri, in cui ha dichiarato che “è un dovere ritenere responsabili tutti coloro che hanno dimostrato l’incapacità di adottare le misure amministrative e giudiziarie che avrebbero potuto prevenire questa catastrofe”.

Gli ex capi di governo hanno poi sottolineato l’esigenza di chiedere alle Nazioni Unite e alla Lega araba di formare una commissione per indagare sull’incidente che includa giudici ed investigatori imparziali al fine di rivelare le reali circostanze del “disastro”.

Gli ex funzionari libanesi hanno attribuito la causa della catastrofe alla “perdita di leadership e volontà”. I Presidenti a loro volta hanno invitato i servizi di sicurezza del porto a “collaborare per preservare la scena del crimine e garantire che non venga manomessa”, come è stato riportato dalla CNN Arabic.

 S.H.

AMERICA

Una scuola elementare nello Stato della Georgia, Stati Uniti, si è vista costretta a chiudere una delle sue aule a soli due giorni dall’inizio dell’anno scolastico poiché uno degli studenti è risultato positivo al coronavirus, come si legge su Fox News.

Alcuni distretti scolastici di Atlanta si interrogano sui protocolli di sicurezza da adottare di fronte a immagini che ritraggono il campus affollato di studenti stipati al suo interno, secondo quanto riportato da CBS News.

Tuttavia, non viene richiesto esplicitamente l’uso delle mascherine a studenti e insegnanti e nelle linee guida non è previsto il controllo della temperatura ma si incoraggiano i genitori nel farlo a casa, secondo The World News.

Il Canada e alcuni suoi alleati hanno dato inizio ad un’esercitazione navale di tre settimane nell’Artico. Secondo The Canadian Press, lo scopo principale è quello di diffondere un messaggio di coesione alle comunità avversarie evitando il contatto e la diffusione del coronavirus.

Questa esercitazione di addestramento è nota come “Operazione Nanook” e quest’anno per la prima volta parteciperanno anche Stati Uniti, Francia e Danimarca, come si legge su CTV News.

Per la sua posizione strategica, i Paesi occidentali e orientali da tempo si contendono l’Artico e hanno costantemente ampliato le loro attività militari nella regione, sollevando preoccupazioni su possibili conflitti, come riportato da Canada’s National Observer.

S.C., S.P

La magistratura boliviana ha accusato e chiesto la detenzione per l’ex presidente Evo Morales per finanziamento di terrorismo a causa del suo presunto coinvolgimento nei conflitti avvenuti in diverse città e il cui esito è stato il colpo di stato che lo ha portato ad assumere la carica.

Secondo quanto si legge su un articolo di Hoy, l’accusa si basa su un audio – divulgato nel novembre 2019 – di una conversazione tra l’allora presidente Morales e Faustino Yucra, rappresentante dei contadini e coltivatori di piante di coca, conversazione in cui Morales – attualmente in Argentina con lo status di rifugiato – chiedeva di circondare le città che manifestavano contro la sua ascesa al potere, perché ritenuta fraudolenta, e di lasciarle senza rifornimento di cibo.

L’attuale governo boliviano ha chiesto l’imputazione di Morales e la sua condanna a trenta anni di carcere. L’ex presidente si difende sostenendo che si tratta di una manovra illegale e anticostituzionale da parte del governo ai suoi danni e si ritiene vittima di una persecuzione politica messa in atto tramite la manipolazione e l’alterazione dell’audio in questione; rinnega, inoltre, i suoi rapporti amichevoli con Yucra che dall’8 aprile scorso è in carcere con l’accusa di terrorismo, sedizione e finanziamento del terrorismo.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, secondo Lusa, la produzione industriale è cresciuta dell’8,9% durante il mese di giugno. Si tratta del secondo dato positivo dopo il calo del 26,6% di marzo e aprile a causa della pandemia. I dati sono stati pubblicati dall’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica, il cui responsabile della ricerca André Macedo si mostra cauto poiché la strada è ancora lunga per recuperare le perdite di marzo e aprile. Il saldo negativo di questi quattro mesi è di -13,5%. Il governo prevede una severa recessione nel Paese a causa del Coronavirus e una caduta del PIL di circa il 6% nel 2020. La recessione dell’economia brasiliana ha iniziato a farsi sentire dal primo trimestre, quando ha avuto una contrazione del 1,5% rispetto agli ultimi tre mesi del 2019.

M.P.

ASIA

In relazione alle ultime notizie in Cina riguardanti il coronavirus, come riportato dal Global Times, l’OMS afferma che Wuhan potrebbe non essere la città d’origine del Covid-19, mettendo così a tacere  le teorie della cospirazione che hanno messo in cattiva luce la città cinese e la Cina sull’origine del virus.

La Cina è pronta a condurre ulteriori studi epidemiologici, mentre gli altri Paesi devono essere pronti a mettersi in discussione. Gli esperti cinesi credono che Paesi come gli Stati Uniti, in cima al mondo per numero di casi confermati di Covid-19, e alcuni Paesi europei, dove cui il virus è stato identificato già dallo scorso anno, dovrebbero anche sottoporsi a un’indagine approfondita sull’origine del virus per un quadro più chiaro.

Zeng Guang, capo epidemiologo del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha dichiarato al Global Times, che tracce del virus sono state trovate all’ interno di un campione di acqua raccolto a Barcellona nel 2019 e in una fogna in Brasile già dall’anno scorso.

Il fatto che l’epidemia sia stata segnalata per la prima volta a Wuhan e non in altri Paesi potrebbe avere a che fare con il mezzo di trasmissione o l’ospite del virus, ha affermato Yang Zhanqiu, vicedirettore del dipartimento di biologia dei patogeni dell’Università di Wuhan.

Zeng e Yang credono che il virus debba essere passato dagli animali selvatici agli esseri umani. Yang ha detto che devono identificare l’ospite animale e scoprire come effettivamente il virus sia stato trasmesso agli umani.

Da quando l’epidemia è stata segnalata per la prima volta nel mercato di Huanan a Wuhan, circolano voci e speculazioni sul fatto che il mercato, che è stato chiuso a gennaio, fosse il luogo da dove il virus aveva avuto origine, ma Shi, un virologo cinese, ha affermato che il tuo team di esperti ha esaminato dei campioni raccolti al mercato, trovando tracce del virus solo sulle maniglie delle porte, pavimenti e fognature. Non è stato trovato alcun virus sugli animali, il che ha fatto sì che Shi concludesse che forse il mercato era solo il luogo dove molti pazienti affetti da Covid-19 sono stati trovati nella fase iniziale.

Quasi un terzo dei soggetti affetti da Covid, infatti, non avevano avuto alcun contatto diretto con il mercato, ha affermato Wang Guangfa, uno dei maggiori esperti cinesi presso l’ospedale dell’Università di Pechino e anche membro del primo gruppo di esperti medici nazionali spediti a Wuhan all’inizio di gennaio.

Un medico che lavora all’ospedale Zhongnan dell’Università di Wuhan, che ha rifiutato di identificarsi, ha detto al Global Times di aver ricevuto pazienti con sintomi di polmonite sconosciuta già dalla fine di dicembre, che però non avevano avuto nessuno contatto con il mercato. Ma dato che sia l’ospedale che le autorità di Wuhan erano nuove al virus allora, e mancavano dell’esperienza clinica sul nuovo virus, hanno controllato solo le persone che erano state al mercato, scoprendo solo dopo, attraverso i kit, che anche le persone con una polmonite sospetta visitate a dicembre, erano in realtà affetti da Covid-19.

Cresce il sospetto tra i Paesi, mentre si cerca un nuovo colpevole.

G.R.

OCEANIA

Uno degli uccelli marini più antichi e affascinanti è stato avvistato sull’isola di Lady Elliot nella parte meridionale della Grande Barriera corallina, in Australia.

Si tratterebbe di un esemplare Tropicbird, con la caratteristica coda rossa, di ben 23 anni, secondo la notizia riportata da ABC News.

Il volatile è stato scoperto durante un progetto grazie all’iniziativa “Reef Islands” di cui è responsabile la Great Barrier Reef Foundation con lo scopo di proteggere gli habitat di queste specie a rischio, secondoUSC News.

Secondo quanto riportato da Mirage News, l’amministratore delegato Anna Marsden ha messo in guardia sui rischi dei cambiamenti climatici e il loro impatto che hanno sull’isola e sulla barriera corallina, affermando che questa scoperta ha fatto emergere l’importanza di tutelare tutti gli ecosistemi e gli animali che lo costituiscono.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)