La rassegna stampa internazionale dell’UNINT
A Lussemburgo il sistema scolastico difende un modello di società che non discrimina nessuno in base al genere. In Spagna, l’associazione Mondiale dei Giuristi farà di Madrid ancora una volta la capitale mondiale del diritto. La gestione pandemia in Germania determina una crisi economica tale da pianificare nuovi prestiti. A Cuba giungela decisione circa il divieto di accesso di cani negli Stati Uniti. Mercoledì 16 giugno il Presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, ha presentato delle nuove piattaforme online per il lavoro in occasione della giornata della gioventù. In Mozambico il 16 giugno è stata una giornata di commemorazioni ed anniversari. Occhi puntati sulla Russia e gli Stati Uniti per l’incontro tenutosi a Ginevra tra Putin e Biden. In Nuova Zelanda, in occasione del Fieldays, difficoltà per i visitatori a Hamilton a causa di carenze di alloggi. In Cina il primo equipaggio della nuova stazione spaziale è pronto a decollare da una base nel deserto del Gobi.
EUROPA
Lussemburgo: il sistema scolastico difende un modello di società che non discrimina nessuno in base al genere. In una conferenza stampa congiunta, Taina Bofferding, il ministro della Parità di genere, e Claude Meisch, ministro dell’istruzione nazionale DP, hanno presentato le loro azioni per sviluppare una vera e propria cultura dell’uguaglianza tra i sessi fin dai primi anni di scuola. L’obiettivo di questo programma è quello di proporre un lavoro a lungo termine che possa porre fine agli stereotipi di genere, ai comportamenti e alla violenza sessisti. Secondo Claude Meinsch “la missione principale del sistema educativo è offrire a ogni bambino le migliori possibilità di successo, indipendentemente dalla sua origine culturale e linguistica o dal suo genere”. L’idea principale è quella di sensibilizzare i giovani e fare in modo che ragazze e ragazzi abbiano accesso alle stesse opportunità, sia dal punto di vista professionale che personale. Come riporta la testata giornalistica lussemburghese Le Quotidien, attualmente è in corso un ampio programma per lo sviluppo di nuovi libri che saranno pronti all’uso entro uno o due anni. Il Ministero dell’Istruzione ha fornito delle linee guida agli autori dei libri di testo per una distribuzione equilibrata di genere: tali raccomandazioni riguardano sia la lingua che l’uso di determinate immagini. Secondo quanto riportato dal comunicato stampa del Ministero dell’Istruzione Nazionale, dell’Infanzia e della Gioventù, sono stati creati dei materiali, come per esempio il “MEGA-Katalog”, che offrono un’ampia gamma di laboratori interattivi, video, libri didattici per bambini dagli 8 ai 12 anni e l’opuscolo “We are equal” (“Siamo uguali). Inoltre, il sito tematico del ministero, rockmega.lu, mette a disposizione una raccolta di informazioni per genitori, insegnanti, educatori e studenti sulla tematica dell’uguaglianza e dell’istruzione. Nonostante la proposta di modifica di alcuni contenuti dei libri di testo, il Ministero della Pubblica Istruzione non ha imposto loro una scrittura inclusiva che, al contrario, può essere utilizzata liberamente dai singoli studenti. Le leggi lussemburghesi sono importanti per garantire l’uguaglianza dei sessi fin dalla tenera età e ora bisogna assicurarsi che “l’uguaglianza sia vissuta e garantita per tutti su base giornaliera”, come ha affermato Taina Bofferding.
S.F.
In Spagna, l’associazione Mondiale dei Giuristi farà di Madrid ancora una volta la capitale mondiale del diritto nei prossimi giorni. Il 5 e 6 luglio, un centinaio di presidenti di Corti Supreme e giuristi provenienti da più di 40 paesi si riuniranno a questo evento per celebrare un grande tributo internazionale al giudice nordamericano Ruth Bader Ginsburg, storico membro della Corte Suprema degli Stati Uniti e che si è distinta per il suo lavoro nella lotta per l’uguaglianza di genere.
Due anni fa, quando l’avvocato spagnolo Javier Cremades è stato eletto presidente dell’associazione, aveva già proposto il giudice Ginsburg come candidato per il World Peace and Liberty Award, che avrebbe finito per ricevere un anno dopo. Tale premio è considerato il premio Nobel per il diritto ed è stato assegnato solo a persone che si sono distinte per aver promosso la pace nel mondo attraverso il diritto. È il caso di Winston Churchill, Rene Cassin, Nelson Mandela o Felipe VI. I giudici la cui missione è sviluppare la dottrina del diritto globale discuteranno dell’uguaglianza davanti alla legge come pilastro delle loro decisioni. Un gruppo selezionato di leader mondiali, tra cui il premio Nobel per la pace di Timor José Ramos-Horta, presieduto da sua figlia Jane Ginsburg, figlia del giudice, assegnerà le medaglie d’onore RBG. Allo stesso modo, i presidenti di 25 Corti costituzionali d’ America e d’ Europa hanno accettato l’invito a recarsi a Madrid per riflettere sulla situazione dello stato di diritto nel mondo. Come si legge in elmundo.es , all’evento parteciperanno esponenti di spicco dei media, tra cui il direttore di EL MUNDO, Francisco Rosell, e verrà assegnato un premio in memoria dell’editorialista di questo quotidiano, David Gistau.
V.G.
In Germania, la gestione della pandemia sta portando difficoltà non solamente dal punto di vista logistico, ma anche dal punto di vista economico. Il Tagesschau riporta come il governo federale stia pianificando nuovi prestiti, più elevati rispetto alla norma. Infatti, nel prossimo bilancio per il 2022, il nuovo debito federale risulterebbe essere di 100 miliardi di euro in più rispetto al previsto. Nello specifico la nuova manovra per i prestiti costerà 18 miliardi, debito che si somma a quelli precedenti, ammontando a 100 miliardi di euro totali. Le cifre vengono riportate anche dall’Handelsblatt, lo Spiegel e la Reuters.Nella giornata del 23 giugno, il Ministro delle Finanze Olaf Scholz prevede di presentare la bozza per il bilancio del 2022 e la pianificazione finanziaria a medio termine fino al 2025. A causa dei costi elevati dovuti alla crisi da Covid-19 e alle politiche per la protezione del clima, Scholz preannuncia che il debito per il 2022 potrebbe anche superare i 100 miliardi, arrivando a 470 miliardi di euro. Afferma, però, che dal 2023 il bilancio delle finanze tedesche dovrebbe tornare in positivo. La speranza di una ripresa viene criticata dalla rivista tedesca Tagesschau, in un articolo del 21 maggio, dove spiega come nel 2023 la Germania può, solo in una piccolissima parte, risanare il debito. Armin Laschet, presidente della CDU, aveva dichiarato che la pianificazione finanziaria a medio termine e la promessa di una crescita economica attraverso i prestiti fossero azioni molto ambiziose. Nel corso dell’attuale campagna elettorale, non mancano le promesse. I Verdi affermano di voler finanziare la ripartenza post-pandemia e di voler creare un nuovo piano per riformare il freno all’indebitamento. Lo scopo è di consentire nuovi prestiti, anche più elevati. A partire dal 2023, i Verdi vorrebbero arrivare a investire fino a 50 miliardi di euro annui, una manovra resa possibile da una ridistribuzione del carico fiscale. Tali investimenti sarebbero diretti ai servizi pubblici come scuole e ospedali, quest’ultimi duramente colpiti durante l’emergenza sanitaria. Eckhardt Rehnberg, della CDU, sottolinea come tali promesse siano poco realistiche, affermando che: “Chiunque prometta nuove spese federali deve spiegare con precisione il proprio finanziamento, compresi i sussidi alla sicurezza sociale. Finanziare nuove spese con il debito è la scelta più semplice ma più rischiosa”. Un’altra soluzione proposta dalla sinistra è quella di imporre una nuova tassa per i ricchi, in modo da compensare le perdite dovute al Coronavirus. In particolare, Susanne Hennig-Wellsow afferma che è stata calcolata la presenza di 29 persone diventate miliardarie perché arricchite dall’emergenza sanitaria. Sembra che il Ministro Scholz potrebbe approvare questa riforma, tanto che le agenzie di consulenza stanno preparando e organizzando seminari e altri eventi per informare la classe più benestante dei rischi che la crisi del COVID comporterà sui loro patrimoni.
M. P.
SUD AMERICA
Giunge da Cuba la decisione presa dai Centers for Disease Control and Prevention circa il divieto di accesso negli Stati Uniti di cani provenienti da Cuba, e da un centinaio di Paesi latinoamericani come il Belice, la Bolivia, il Brasile, la Colombia, la Repubblica Dominicana o il Venezuela affinché si scongiuri il pericolo di diffusione di epidemie di rabbia nel territorio locale. È quanto riporta il diariodeCuba. Il divieto entrerà in vigore il prossimo 14 luglio e riguarderà indistintamente i cuccioli che entrano o tornano nel Paese, le mascotte con i loro padroni o coloro che sono destinati ad azioni di compravendita o adozione. Ad esempio, se una coppia passa del tempo fuori dall’America insieme al proprio animale domestico, non potrà ritornarvi a meno che quest’ultimo non abbia trascorso prima un periodo di accertamento della durata di sei mesi in un luogo in cui non rischia di aver contratto la rabbia. Di certo tenere sotto controllo tutti questi movimenti non è un lavoro di poco conto, ma si spera che il divieto riguardi un numero sempre maggiore di interessati, spiegano le autorità competenti. A ciò faranno seguito però, eccezioni per i “cani guida”, supporto per le persone non vedenti che decidono di trasferirsi negli Stati Uniti. La decisione è stata presa in seguito alla presa di coscienza dei rischi che la malattia della rabbia può comportare, ovvero la morte di uomini e animali a causa dell’azione di un virus che attacca il sistema nervoso centrale. E soprattutto basta molto poco per essere infettati, così come non esistono cure una volta che si avvertono i primi sintomi, prevenibili però mediante la vaccinazione. Il provvedimento ha come bersaglio il cane perché è da sempre l’animale portatore della malattia negli Stati Uniti, come è già successo nel 1970 o ancora nel 1988, per cui vennero impiegati 19 anni prima di liberarsi del ceppo infettivo. Solo un anno fa il Ministero della Salute di Cuba ha riportato diversi casi nel comune cubano di Holguín. Uno di questi, risalente anche a maggio di quest’anno, ha provocato la morte di tre uomini. Gli attivisti per i diritti degli animali di Cuba hanno più volte denunciato l’esiguità o la mancanza di serietà nella conduzione delle campagne antirabbiche, e a diversi casi di negligenza che hanno portato alla scadenza dei vaccini contro la malattia.
M.P.
AFRICA
Mozambico. 16 giugno. Una giornata di commemorazioni ed anniversari. Come riporta jornalnoticias.co.mz, in questa giornata si ricorda il Massacro di Mueda avvenuto nel 1960 ma anche l’anniversario dell’istituzione della prima moneta nazionale nel 1980 che andò a sostituire quella dei coloni portoghesi. I due eventi seppur avvenuti a venti anni di distanza sono legati tra loro e non solo per la data, anzi non fu un caso scegliere il 16 giugno, nel 1980, per emanare la nuova moneta. Il Massacro di Mueda, avvenuto il 16 giugno 1960, è stato uno tra gli ultimi episodi della resistenza dei mozambicani nei confronti della dominazione portoghese. Proprio negli anni Sessanta del Novecento, tutto il mondo aveva intrapreso il fenomeno della decolonizzazione (come per esempio la Francia), tutto il mondo tranne il Portogallo. I portoghesi avrebbero voluto che le loro colonie fossero rimaste tali per l’eternità. Questa volontà era in contrasto con il bisogno di libertà degli africani lusofoni. Il 16 giugno 1960 ebbe luogo a Mueda una riunione tra la popolazione del distretto di Mueda e l’amministrazione coloniale. L’incontro terminò con l’uccisione, a colpi di pistola, di un numero indefinito di mozambicani. Non fu molto chiara la ragione di un’azione così brutale: si pensa potesse essere una dimostrazione di forza da parte delle autorità coloniali per dissuadere i mozambicani in lotta per l’indipendenza. Proprio quest’ultima fu raggiunta nel 1975 e solo dopo questo anno il Massacro di Mueda ha iniziato ad essere celebrato. Ed è proprio in ricordo dei concittadini morti in quella data che nel 1980 è stata scelta la giornata del 16 giugno per emanare la nuova moneta di Stato, la prima dopo la conquista dell’indipendenza, che prese il nome di Metical. Il Metical andò a sostituire infatti lo scudo portoghese in vigore durante gli anni del colonialismo. L’eliminazione dello scudo portoghese, insieme all’istituzione di alcuni organi statali come la banca nazionale, fu uno dei punti più alti della rimozione dei simboli di dominazione straniera in Mozambico.
Y.C.
Mercoledì 16 giugno il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, ha presentato delle nuove piattaforme online per il lavoro in occasione della giornata della gioventù. Con il lancio di queste piattaforme (SA Youth e mPowa), l’intenzione del governo sudafricano è quella di creare opportunità di finanziamento e di lavoro per i giovani, mettendoli in contatto con potenziali finanziatori, come riporta News24. Tale iniziativa è stata annunciata da Ramaphosa durante il suo discorso per la giornata della gioventù, cioè la commemorazione del quarantacinquesimo anniversario degli scontri di Soweto del 16 giugno 1976. La causa di queste rivolte studentesche, iniziate in modo pacifico, ma diventate violente dopo l’intervento della polizia, fu l’implementazione della Legge sull’Educazione Bantu, che prevedeva l’utilizzo dell’afrikaans come lingua di insegnamento nelle scuole nere, provvedimento che venne associato alla logica dell’apartheid e, pertanto, percepito come discriminatorio (Africa Travel Canvas).
L’introduzione di queste piattaforme online da parte del governo deriva da una recente rivelazione di Stats SA, secondo cui il tasso di disoccupazione giovanile in Sudafrica oggi è pari al 74,7%, un dato molto allarmante. Il presidente Ramaphosa ha dichiarato che a febbraio dello scorso anno il governo aveva dato il via a una serie di iniziative per aumentare la percentuale di occupazione giovanile nel corso dei successivi cinque anni, ma che questo programma è stato interrotto dall’arrivo della pandemia. Perciò il governo ha lanciato ad ottobre il Presidential Employment Stimulus, un programma di incentivi statali per rilanciare l’occupazione. Il presidente ha elogiato questa iniziativa, grazie alla quale sono stati inseriti 320.000 giovani, di cui il 65% donne, nel settore dell’istruzione come assistenti e assistenti educativi impiegati in 24.000 scuole pubbliche in tutto il paese. Inoltre, Ramaphosa fa sapere che, attraverso questi incentivi, in tutto il paese 50.000 giovani agricoltori di sussistenza hanno ricevuto dei voucher e li hanno utilizzati per trasformare le loro attività economiche e per ottenere mangime, sementi, fertilizzanti e altri beni necessari alla produzione di cibo. “L’intervento presidenziale per l’occupazione giovanile si baserà su questi successi per trasformare il potenziale in un’opportunità”, ha dichiarato il presidente Ramaphosa, spiegando, inoltre, che la SA Youth sarà una rete di gestione nazionale che vede la cooperazione di vari dipartimenti governativi a partire dal livello nazionale, provinciale e locale per aiutare i giovani a trovare la loro strada sul mercato. Sempre secondo News24, il governo sta per lanciare anche mPowa, una piattaforma legata alla rete SA Youth che ha l’obiettivo di fornire agli imprenditori e ai giovani in cerca di lavoro le informazioni sui servizi e il supporto disponibile nella loro regione.
E.R.
OCEANIA
Un articolo di Nzherald parla della terribile carenza di alloggi per i visitatori in occasione del Fieldays a Hamilton, in Nuova Zelanda. Sia per gli espositori e sia per coloro che, per passione o piacere, decidono di visitare il più grande evento agricolo del paese, è stata riscontrata non poca difficoltà nel trovare alloggi disponibili per la notte. Oltre 100.000 sono le persone stimate che dovrebbero partecipare a questa fiera nei prossimi quattro giorni. La mancanza di alloggi di qalità è causata dal fatto che molte strutture sono state adoperate per la quarantena, costringendo molti a dormire in stanze affittate di case private o a recarsi nei paesi limitrofi. Tre degli hotel più grandi della città (Ibis, Jet Park e The Distinction) sono strutture MIQ, lasciando Novotel, Ambassador, Ventura Inn e Ramada Hamilton come unici alberghi disponibili. A partire dalla mattina del 16 giugno, sono stati pubblicati 21 annunci su Airbnb per stanze di case private, il cui costo va da $161 a $442, studi privati che costeranno per i visitatori $583 e varie abitazioni che si aggirano su questi stessi prezzi. Il sindaco di Hamilton Paula Southgate è consapevole della spiacevole situazione e ha persino messo a disposizione una camera della sua casa. Non solo lei, molti altri cittadini si sono prodigati per aiutare. È intervenuto anche Jason Dawson, amministratore delegato di Hamilton e Waikato Tourism, affermando che la perdita di tre hotel momentaneamente bloccati ha rimosso circa il 50% degli alloggi. Per questo motivo, è stato allestito anche un villaggio per camper per 150 espositori al Claudelands Park. Continua ancora Dawson, ritenendo che Fieldays, ora più che mai, sta fornendo uno slancio importante per l’economia locale.
A.D.S.
RUSSIA
Occhi puntati sul faccia a faccia tra Russia e Stati Uniti. Vesti tira le conclusioni dell’incontro tenutosi a Ginevra il 16 giugno tra i presidenti Putin e Biden, il primo da quando il 46° presidente degli USA è entrato in carica. I colloqui hanno avuto luogo a Villa La Grange e sono durati più di quattro ore. Nonostante l’alta tensione, le due parti non sono giunte a grandi punti di svolta, come previsto. Finora il risultato reale del summit Putin-Biden, di cui Lenta traccia un’accurata analisi, può essere considerato l’istituzione di un dialogo rispettoso, coerente ed esauriente tra le parti, anche se senza illusioni di calore o la prospettiva di un reale avvicinamento. Entrambi i leader mondiali hanno parlato delle implicazioni dell’incontro con positività, ma in modo diplomatico. Biden ha sostenuto che sarebbe stato possibile parlare di risultati concreti non prima di alcuni mesi. Euronews informa che molti critici si sono schierati contro la mancanza di progressi concreti su questioni come il conflitto ucraino, le sorti di Alexei Navalny (considerato dal Ministero della Giustizia russo come un “agente straniero”, la cui organizzazione viene riconosciuta come estremista), e i cyber-attacchi alle strutture informatiche statunitensi. Tuttavia Biden non si è mostrato d’accordo con questa valutazione dell’incontro, sostenendone l’importanza per evitare possibili fraintendimenti e ribadendo che non verrà tollerato alcun tentativo di violare la sovranità democratica del paese e di destabilizzarne le elezioni. Da parte sua, il leader russo ha definito la conversazione costruttiva e priva di ostilità. “Naturalmente, le nostre valutazioni divergono su molti punti, ma entrambe le parti hanno dimostrato il desiderio di capirsi e trovare un terreno comune”, ha detto. Un punto d’arrivo fondamentale è stato l’accordo sull’inizio delle consultazioni sulla stabilità strategica a livello interistituzionale. Come ricorda Vesti, una delle priorità resta il controllo della corsa agli armamenti, avrebbe sottolineato il capo di Stato russo. È stato Putin a introdurre gli argomenti del vertice. Prevedibilmente, la sicurezza strategica è stata un tema centrale nella conversazione tra le due potenze. Entrambe le parti avevano bisogno di un dialogo: lo stato russo voleva parlare su un piano di parità; gli Stati Uniti volevano stabilizzare le relazioni con la Russia alla luce della crescente minaccia cinese, riporta Lenta. Gli USA hanno tracciato un limite netto alla destabilizzazione informatica del paese, evitando però insinuazioni dirette sulle responsabilità della Russia, spostando perciò la questione sulla collaborazione contro potenziali minacce globali, in modo da poter raggiungere un accordo di interesse reciproco. Nonostante la questione sia controversa, l’attuale amministrazione USA intende, infatti, stabilire gruppi di lavoro per operare congiuntamente agli esperti russi. La sicurezza informatica diventerà così una parte strutturale delle relazioni bilaterali. Un altro atteso argomento di discussione erano le relazioni diplomatiche tra Washington e Mosca, che stanno vivendo una crisi senza precedenti. Biden e Putin sono anche riusciti a calmare la situazione concordando il ritorno dei rispettivi ambasciatori ai loro posti di lavoro nelle capitali dei due paesi. Nella sua conferenza stampa, Putin non ha perso l’occasione di criticare la politica estera e interna degli Stati Uniti. Il presidente russo ha detto che la questione degli agenti stranieri e delle violazioni dei diritti umani è stata sollevata durante l’incontro con Biden e che ha dovuto ricordargli i casi di violazioni che sono regolarmente commessi dalle autorità statunitensi. “La mia agenda non è contro la Russia, ma per gli americani”, avrebbe assicurato Biden. In conferenza stampa, Putin ha sottolineato che Biden è un politico professionale ed esperto, e ha considerato il suo comportamento dignitoso ed etico. I presidenti, che si erano ripetutamente criticati in pubblico, sono rimasti educati e rispettosi nel loro faccia a faccia, mentre i team diplomatici presenti all’incontro hanno dimostrato che il dialogo può essere condotto non solo attraverso sanzioni e minacce. Nel complesso, Lenta commenta che ogni partecipante al vertice di Ginevra avrebbe ottenuto esattamente ciò che voleva.
O. P.
CINA
Il primo equipaggio della nuova stazione spaziale cinese è pronto a decollare da una base nel deserto del Gobi, nella Cina nord-occidentale. La partenza, prevista per giovedì 17 giugno, si inserisce all’interno di un programma di Pechino che ha lo scopo di conferire alla nazione lo status di potenza spaziale. Il volo ha inoltre la finalità di celebrare il centesimo compleanno del Partito Comunista, che cade il 1° luglio. A partire sarà un razzo Long March-2F Y12 che trasporterà tre astronauti nella navicella spaziale Shenzhou-12. Secondo quanto riportato dall’agenzia spaziale cinese, il razzo è stato spostato sulla rampa di lancio presso il Jiuquan Satellite Launch Center già la settimana scorsa. Si tratta della prima missione spaziale cinese con equipaggio in cinque anni. La durata sarà di tre mesi e avrà luogo nella stazione di Tiangong. La stazione, denominata Tianhe ossia Armonia Celeste, è stata messa in orbita il 29 aprile e il mese scorso è stata rifornita di carburante, cibo e attrezzature necessarie per la missione. Come riportato da RTHK, tra i compiti da svolgere nel corso dell’operazione, figurano diverse passeggiate nello spazio, lavori di manutenzione ed esperimenti scientifici. Jonathan McDowell, astronomo all’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics, ha affermato che un ulteriore obiettivo sarà quello di fondare una casa nello spazio, adeguatamente attrezzata. Nel prossimo anno e mezzo, sono previste ulteriori 11 missioni che prevedono il completamento della costruzione di Tiangong in orbita. Si tratta di un lavoro estremamente dettagliato e complicato al termine del quale la stazione spaziale avrà una massa di 90 tonnellate e una durata di 10 anni. Il desiderio della Cina di creare un proprio avamposto nell’orbita terrestre deriva dal divieto di accedere alla Stazione Spaziale Internazionale impostole dagli Stati Uniti. Da decenni Pechino sta investendo miliardi di dollari nel settore aerospaziale al fine di equipararsi a potenze quali la Russia e gli Stati Uniti. Il mese scorso la Cina ha infatti fatto atterrare su Marte la sonda Tianwen-1 che trasportava un rover. In aggiunta, ha riportato campioni lunari per la prima volta dagli anni ’70 e ha fatto atterrare una sonda e un rover sul lato “oscuro” della Luna. Lo stesso presidente Xi Jinping, riferendosi alla stazione di Tianhe, l’ha descritta come una tappa fondamentale per la “costruzione di una grande nazione di scienza e tecnologia”. Nonostante la Cina non abbia ancora avanzato l’idea di utilizzare Tiangong per la cooperazione internazionale, si è detta aperta alla collaborazione straniera.
L.L.
Rassegna stampa a cura di:
Valentina Guerra (lingua spagnola)
Ylenia Cossu (lingua portoghese)
Mariella Perrone (lingua spagnola)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua tedesca)
Elena Romani (lingua inglese)
Oxana Parshina (lingua russa)
Simona Ferri (lingua francese)
Ludovica Lara (lingua cinese)
Chiara Cavallini (coordinatrice)