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The Queen’s Gambit – Un tuffo nella moda degli anni Sessanta
Credo che tutti voi abbiate guardato “La regina degli scacchi”, la fortunata miniserie uscita l’anno scorso su Netflix. I 7 episodi sono incentrati sulla storia di Beth, una bambina che impara a giocare a scacchi in orfanotrofio e che, dopo anni di esercizi e gare, riesce a sconfiggere il campione del mondo. Si tratta quindi del racconto della sua vita fino all’età adulta. Protagonisti di questo articolo non saranno gli scacchi ma… Beth e i suoi magnifici outfit. Ogni capo e gli accessori indossati dal personaggio richiamano i simboli della moda degli anni Sessanta.
Vediamone alcuni…
Il dolcevita
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Era spesso indossato da solo oppure con un abito o uno scamiciato. Poteva essere sia a maniche corte che lunghe. Era caratteristico dello stile di icone di quell’epoca come Audrey Hepburn e Twiggy (“grissino”, il soprannome di Leslie Hornby, una delle prime top model-teenager).
I motivi geometrici
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Insieme alle righe, ai pois e agli optical, resero l’abbigliamento femminile più allegro e furono un segnale di cambiamento della moda. Molto spesso i motivi geometrici degli indumenti indossati da Beth richiamano la scacchiera.
L’abito svasato e le righe
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Grazie a Yves Saint Laurent si passò dalla linea a clessidra alla linea trapezio o a sacco: il punto vita scomparve e si ottennero così abiti sobri, comodi e che lasciavano il corpo libero di muoversi. Inoltre lo stilista propose nel 1965 la “collezione Mondrian”, ispirandosi alle geometrie di Piet Mondrian.
Il cappotto
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Negli anni ’60 i cappotti erano giovanili, dritti o con le maniche a giro, aderenti sul busto, svasati verso la fine. Di solito arrivavano sopra al ginocchio e venivano indossati anche come soprabiti.
La maglieria
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In questo periodo diventò sempre più importante nella moda e cominciò ad essere vista in modo diverso grazie alla stilista francese Sonia Rykiel e, in Italia, a Missoni, Mariuccia Mandelli e Laura Biagiotti. L’obiettivo era sempre la comodità.
Gli accessori e il make-up
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Immancabili gli occhiali grandi, i cerchietti e i foulard colorati annodati sul capo.
Gli occhi venivano messi in risalto con un trucco intenso: tanto mascara ed eyeliner erano essenziali. Le labbra rimanevano rosa o beige, per non distogliere l’attenzione dallo sguardo.
A me è venuta voglia di guardare di nuovo tutti gli episodi… e a voi?
Grazie per aver letto questo articolo e ci vediamo al prossimo!
Chiara Della Rocca
Fonti
The Queen’s Gambit/La Regina degli Scacchi, parte due – Analisi dei costumi – Valelle
Anni ’60: la rivoluzione della moda inizia qui! – Giovanna Vitacca